Heraklion (GRE), 17 luglio 2025 – Nella più classica delle sfide vietate ai deboli di cuore e che però accade di assistere con una discreta frequenza nelle caldi estate del basket europeo giovanile, l’Italbasket U20M di coach Alessandro Rossi batte Israele nei quarti di finale dei FIBA EuroBasket 2025 di categoria per 80-89 e vola in semifinale con pieno merito prenotando perciò un posto per quel paradiso perduto chiamato “podio”, un risultato che manca dal lontano 2013 quando si vinse l’oro con i vari Della Valle, Tonut ed Abass battendo la Lettonia (chiedendo scusa agli altri dalle carriere meno in auge ma vincenti in quel dì…), e con coach Pino Sacripanti in panca da timoniere in quel di Tallinn.
In campo ce la vedremo con una delle rivali di sempre in questi tornei come la Serbia che, subito dopo il match vinto dagli Azzurri, ha regolato la Spagna per 66-76 e vincendo pressappoco nello stesso modo di questa Italbasket U20M che oggi, lo ammettiamo, ci ha veramente fatto stropicciare gli occhi per come e quanto ci abbia creduto e per come abbia voluto fortemente questa vittoria.
Ma procediamo con ordine al netto però di una premessa. E’ vero, non è la prima volta che chi Vi scrive sia stato testimone oculare (sebbene via web, almeno di questo “Grazie FIBA!”), di un match così incredibile come quello di oggi, andato in scena alle ore 12:00 italiane (le 11:00 ora di Creta). Infatti in questo periodo il sottoscritto osserva, oramai dal 2011 in diretta od in registrata con curiosa avidità, i potenziali futuri campioni e/o campionesse di domani. Lo ammetto, più in chiave Azzurra che per altro e posso garantire che quanto visto oggi, vivaddio a favore dei ns. colori, non mi risulta nè essere stato un unicum, nè mi stupisce più di tanto ma anzi, conferma quanto andrò a descrivere più avanti.
Questo non vuol dire però che, facendo la tara alla gioia provata nel vedere questi ragazzi portare a casa una gara virtualmente persa, questa vittoria non sia stata senza dubbio una vera e propria impresa. E che, soprattutto, l’Italbasket U20M non abbia saputo dare il meglio di sè in condizioni di grandi difficoltà che enunceremo e partendo da due dati inoppugnabili.
Il primo: Israele fino ad oggi aveva generato un percorso netto di 4 vittorie nelle 4 gare fin quì giocate sciorinando un buonissimo gioco d’insieme e con le due “stelline”, il centro Alon Michaeli (17,8 p.ti/gara), e la guardia Omer Mayer, (15,5 p.ti/gara) rispettivamente 3° e 5° miglior marcatore individuali del torneo, a tratti quasi immarcabili ed a dimostrazione che le 2 vittorie ed i 2 argenti negli ultimi setti anni di questa manifestazione da parte del team Israele non fossero insomma frutto del caso.
Il secondo: che per certi versi profuma di vera gloria baskettara, è che al 25′ di gioco l’Italbasket U20M aveva da scalare una montagna pari al K2 essendo sotto di ben 19 lunghezze (59-40), al netto di un gioco avversario molto efficace basato appunto sulla coppia Michaeli-Mayer oltre che, purtroppo, ad una terna arbitrale a volte in preda ad allucinazioni colletive quasi sempre pro-Israele ma anche ad una difesa Azzurra poco decisa e poco aggressiva.
Eppure la partenza del match era stato incoraggiante. Nel primo periodo regnava un discreto equilibrio, non più cioè false partenze come vs Belgio e Germania bensì gare in stile Ucraina ed Islanda, cioè con l’Italbasket U20M anche davanti con qualche punto in più del minimo scarto (7-12), ma con i figli di David che ribattevano colpo su colpo sfruttando delle connessioni ben oliate (al 40′ 18 gli assist di squadra per loro), e mostrando tutto il loro potenziale offensivo non solo con la coppia già citata bensì mettendo in mostra le qualità dei vari Daniel Sharon (8 p.ti e 7 rimbalzi), Yoav Vitlem (8 p.ti e 5 assist e rimbalzi), Shacar Doron (9 p.ti e 4 rimbalzi) ma soprattutto l’altro centro, Maxim Filonenko (8 p.ti e 7 rimbalzi), che mettevano dei seri dubbi alla difesa Azzurra, senza dimenticare Rany Belaga ed Ariel Sela, lo scorso anno al 4° posto in U18M.
Concluso così il primo periodo sul 25-24 per Israele, poco dopo l’inizio del secondo periodo per l’Italbasket U20M iniziava a grandinare: scarsa cattiveria in difesa con quasi totale assenza di aiuti e recuperi specie dal lato debole ma, soprattutto, ancora polveri bagnate da fuori ed una manovra lenta, troppo lenta nell’iniziare i giochi che stentavano così a trovare il tiro giusto o l’attacco giusto. In questo quadro i mediorientali andavano a nozze centralmente, spesso sull’asse Mayer-Michaeli ma anche da fuori e, in un meno che non si dica, ecco servito il 53-39 al 20‘, inoppugnabile e con poco da dire se non su qualche fischio sanzionatorio di troppo vs il team Azzurro, almeno 3 letteralmente tirati fuori dal cilindro del trio in grigio!
Ma, come anticipato prima, evidentemente il cuore ed il carattere collettivo non manca a questi ragazzi che Alessandro Rossi sta conducendo con notevole sagacia tecnica. Così, forse anche memori del solo KO subito vs la Germania dal +10 nel torneo e senza sia Leonardo Valesin che Theo Arihienbuwa per qualche acciacco, l’Italbasket U20M barcollava appunto sul –19 ma, proprio da quel bel canestro messo a segno da Michaeli (59-40 del 25‘ di gioco), ecco la riscossa.
Rosicchiando punti quì e là prima di tutto migliorando la fase difensiva grazie ad una difesa allungata ed una zona fastidiosissima, sporcando cioè con maggiore attenzione le linee di passaggio ed entrando di più nei pantalonicini degli avversari, l’Italbasket rientrava in gara poggiandosi in attacco sulle spalle potenti di Elisee Assui, Stefano Trucchetti ed Andrew Osasayi ma subito coinvolgendo tutto il fronte d’attacco: al 30‘ ci si andava sul 71-64 ma con la sensazione, netta, che adesso Israele non stesse più in controllo della gara, anzi!
E nel quarto periodo gli Azzurri continuavano con convinzione la loro azione fino alla prima parità dopo lunghissimo tempo (74-74), ad opera del redivivo Leonardo Marangon ma era ancora una tripla dell’MVP del match, Stefano Trucchetti (76-79), a mandare un segnale netto, come un gancio alla mandibola dell’avversario che barcollava su e giù per il ring, crollando poi al tappeto sul +5 per mano di Andrew Osasuyi. E nonostante qualche altro fischio creativo da parte della terna pro-Israele, ci pensava David Torresani a mettere fine alla contesa con la tripla del 78-84, come lo stesso Andrew Osasuyi da sotto e, infine, con un’altra tripla di Stefano Trucchetti per un 80-89 forse ancora più netto del 9-25 di parziale del quarto periodo.
Domani giornata di riposo ma anche giornata di studio dell’avversario serbo e si spera si possano recuperare gli assenti anche di ieri, Valesin e Arihienbuwa al quale purtroppo potrebbe aggiungersi Mattia De Martin, uscito malconcio anzitempo per un colpo fortuito alla caviglia. Ma quel che conta, riprendendo il tema interrotto prima, è lo spirito con il quale i ragazzi scenderanno in campo. In questi tornei, aldilà della cifra tecnica che si deve esprimere per poter arrivare fino in fondo, occorre una notevole dose di determinazione e voglia di superare gli ostacoli che ti si pongono davanti in gare in cui la superiorità di una delle due squadre non sia così netta: non esistono davvero gare vinte se non quelle che ti vedono in testa nel punteggio al 4° suono della sirena!
Adesso testa e cuore alla Serbia, squadra compattissima e con 5 giocatori di spessore in attacco come Pavle Nikolic (oggi 22 p.ti ed 8 rimbalzi), e Luka Savanovic (13 p.ti e 10 rimbalzi), solo per citare i primi due con un quintetto globalmente in doppia cifra ed un 45,8% da tre che dovrebbe spingere l’Italbasket ad essere molto attenta dall’arco ma che probabilmente non ha una panchina lunga come quella Azzurra.
Poi conterà la grinta e la voglia di vincere per guadagnarsi una finale magari concedendo il bis da tre, oggettivamente un 40% (12/30), inaspettato e che oggi ha fatto molto, molto comodo. Ma, come anticipato nel pezzo di 48 ore fa, la netta sensazione è che la squadra stia crescendo, anche in termini di convinzione e di stabilità mentale.
Per chiudere, dall’altra parte del tabellone se la stanno giocando la Francia (battuta la Grecia padrona di casa), e forse la Lituania, al momento in campo vs la sorpresa Slovenia. Crederci fino alla fine sarà dunque il mantra Azzurro e, chissà che alla fine…
LE PAGELLE

#1 Mattia De Martin 7: fino al momento in cui si era fatto male il ragazzo della Vanoli Cremona aveva lavorato con accuratezza ed attenzione, senza strafare ma, anzi, risolvendo pure qualche problema con percorso al netto al tiro (5 punti, 1/1 da due e da tre), nei 9′ in campo. Speriamo che la sua caviglia non faccia scherzi sabato perchè Mattia ci serve, eccome!
#5 Stefano Trucchetti 8,5: per Noi l’MVP del match perchè prima di tutto mette un 4/8 da tre che fa tutta la differenza del mondo ma, soprattutto, le mette nei momenti più delicati ed importanti del match dimostrando quello che in Spagna chiamano uevas! Ripetiamo, giocatore di notevole caratura tecnica segna 12 punti e serve 5 assist raccattando anche 4 rimbalzi che, per lui che è alto 179 cm., è tanta roba ed in 20′ di gioco…!! Ah, c’è anche un 18 di plus/minus…Ottimo!
#7 Elisee Assui 8: Elisee..Ti vogliamo bene, ma tanto bene. Sei un giocatore con un grande presente ed un buonissimo futuro. Però, per cortesia, se tiri 1/7 da tre e fai 22 punti significa che, al momento, sarebbe meglio che tu giocassi come sai generando punti e rimbalzi (4 oggi), servendo anche 4 assist ma sempre attaccando il ferro e portandoti magari appresso il difensore, con la possibilità di subire anche fallo e quindi tirando più possibile vicino al ferro. Ok? Bravo comunque!
#8 Leonardo Valesin n.e.
#9 David Torresani 8: dopo un inizio così così, anzi, bruttino, David sale in cattedra nel momento che conta tirando le fila della squadra ma tirando anche bene da tre (3/5), e dai liberi mettendo veramente in difficoltà nel secondo tempo la difesa israeliana. E’ uno dei califfi della squadra e se mantiene questo livello quanto serve, sognare non è sbagliato. Bravo!
#10 Edhodaghe Atamah 6,5: ci mette sempre la solita qualità fisico-atletica ma non riesce ad incidere molto per come ci ha abituato, in particolar modo quando, nella fase di massimo sforzo per acchiappare Israele, si mangia un canestro da 0 centimetri che anche lui credo si stia domandando come abbia potuto sbagliare. Comunque 4 punti ed 1 rimbalzo ed una presenza sempre importante vicino ai ferri.
#11 Theo Arihienbuwa n.e.
#13 Leonardo Marangon 7,5: con quel suo caracollare in attacco sembra poco efficace. Poi, se attacca a modo suo il ferro, spesso gli avversari devono arrendersi alla sua qualità. Sigla la tripla della parità sul 74-74 che mette tanta ansia agli israeliani più una sorta di gancio di sinistro a centro area molto spettacolare. Chiude con 8 punti, 6 rimbalzi e 2 assist ma esce per 5 falli. Ci piacerebbe tanto avesse più continuità di gioco in attacco…Bravo comunque!
#18 Pietro Iannuzzi 6: coach Rossi lo usa oggi per scuotere un pò l’attacco che, nel secondo tempo, era in preda agli incubi. Mette una buona tripla per poi perdersi con qualche errore di troppo da due (1/6). Ma la sua grinta serve, eccome! Bravo.
#19 Giacomo Zanetti 7: ok, per lui zero punti da due (0/3), ma fa tante cose che non si vedono come close-out, tagliafuori, recuperi specie nella seconda parte del match. Giocatore indispensabile, il collante della squadra quando serve serrare le fila. Bravo.
#24 Francesco Ferrari 6,5: forse siamo troppo severi ma da lui ci aspettiamo molto di più di quanto fatto oggi. Un 3/15 dal campo che poteva essere un macigno per le speranze Azzurre che però stempera con un 4/4 dalla lunetta e raccattando 5 rimbalzi. E’ uno dei terminali offensivi azzurri che però deve crescere, forse arrivato stanco a fine A2? Comunque sia occorre alzare il livello Francesco, coraggio, chiude oggi con 11 e 5 rimbalzi.
#34 Osawaru Andrew Osasuyu 8: questo ragazzo ha la dinamite nella gamba e, a poco a poco, fa vedere anche cose eccellenti appena può avere la sfera in mano vicino al ferro. Anche oggi sfiora la doppia doppia con 8 punti e 9 rimbalzi e rifila anche 2 stoppate, una più bella dell’altra! Certezza!
Fabrizio Noto/FRED
@Fabernoto