Heraklion (GRE), 17 luglio 2025 – Nella prima semifinale dei campionati FIBA U20M in quel di Creta la miglior versione dell’Italbasket vista fin quì nel torneo domina la Serbia per 85-78 e vola in finale dove domani, domenica 20 luglio, affronterà la Lituania, vicente vs la Francia per 81-71 .
Esattamente 12 anni dopo Tallinn l’Italbasket U20M conquista quindi una finale di categoria (medaglia sicura…Sperando che sia poi quella più pregiata…), regalando veramente più di un sorriso a chi da sempre ama questo sport e questa maglia e soprattutto dopo le molte, troppe edizioni a dir poco deludenti da 7 anni a questa parte nelle quali le squadre Azzurre si eran dovute accontentare della nona piazza, se non anche peggio…
Una finale europea al maschile che in verità manca da non tantissimo, 2 anni a questa parte allorquando l’Italbasket U16M di coach Mangone dovette poi arrendersi alla Spagna e non senza qualche rimpianto e che da sabato prossimo, 26 luglio, dovrà confermare le sue qualità ovviamente nei panni dell‘U18M vice-campione del mondo U17M lo scorso anno (KO vs gli USA), sempre con l’ossatura dell’Olimpia Milano stellare, che scenderà in campo da sabato prossimo in Serbia debuttando vs la Grecia e con alla guida ancora coach Marco Sodini.
Tornando però a questa ennesima, bella prova di oggi, non possiamo che tributare a questi ragazzi un lungo, lungo applauso per aver conquistato una finale U20M 12 anni dopo ed ai quali auguriamo con tutto il cuore di poter ripetere domani (in campo alle ore 19:30), le gesta di quel gruppo. Nel frattempo godiamo di questa squadra e di questa prova sottolineando che mai vittoria è stata così dolce perchè approcciata molto bene fin dal primo possesso e tenuta in controllo almeno fino al 30′ di gioco.
Andando però in ordine, partenza dicevamo con tutta la squadra con le scarpe allacciate la quale, dopo il 4-9 serbo, ha iniziato a giocare esattamente come avrebbe dovuto su i due lati del campo: difesa molto attenta sul perimetro (serbi pericolosissimi da tre), con ripetuti aiuti e recuperi sotto canestro per limitare i centimetri dei centri Mikic (doppia doppia per lui alla fine), che Gacic ed attacco scandito con un passo forse un pò troppo lento ma preciso, innescando finalmente il miglior Leonardo Marangon del torneo che siglava due volte il +7 nel primo periodo, grazie ad un break netto da 11-0.
Ma era tutta l’Italbasket U20M a rispondere bene ai comandi di coach Alessandro Rossi il quale, ricordandosi delle due amichevoli pre-torneo giocate proprio vs di loro in Italia, puntava molto sulla difesa vicino al proprio ferro scegliendo perciò di contenere sull’esterno, quanto più possibile, le due temute guardie serbe, Pavlic (22 punti più 5 rimbalzi al 40′), e Savanovic (25 punti ed 8 rimbalzi), inizialmente con le polveri bagnate.
Eppoi, sfruttando al meglio un tiro da tre finalmente efficace e ritrovato, l’Italbasket U20M metteva con prepotenza e sicurezza le mani sul match: Elisee Assui, vs Israele 1/7 da tre, siglava proprio dalla lunga la sua terza tripla di fila del +7 (25-18), Francesco Ferrari allungava schiacchiando a fil di sirena sul 27-18 al 10‘, migliorando così di gran lunga i primi periodi già visti vs Ucraina ed Islanda.
Secondo periodo ed invece della prevedibile riscossa serba, si assisteva al consolidamento del vantaggio Italbasket ottenuto attaccando il ferro e caricando gli avversari di falli, malgrado una percentuale ai liberi non proprio da primato (13/22 al 40‘ di gioco, 59% complessivo…male male). Malgrado un +11 come max vantaggio nel match (35-24), nella seconda parte del periodo la Serbia logicamente ci provava a tirarsi su riuscendo a risalire fino al -6 del 20‘ di gioco, 41-35 sul tabellone.
Ma al rientro in campo dopo l’intervallo lungo e dovendo anche pagare dazio alla mala suerte con il 4° infortunio serio del torneo avvenuto nel secondo periodo (oggi purtroppo per il solidissimo Giacomo Zanetti caviglia girata), l’Italbasket U20M costretta a ruotare oramai in 9 e dovendo già rinunciare a Valesin, Arihienbuwa e De Martin, difendeva con le unghi e con i denti il vantaggio ma, cosa ancora più positiva, dal 49-46 piazzava addirittura due break: il primo da 6-0 (55-46), il secondo addiritura da 12-0 che annichiliva la Serbia, al 30‘ un +17 (65-48), che profumava di vittoria malgrado altri 10′ di gioco da disputare suggellando la superirità netta dei vari Marangon, Assui, Ferrari, Trucchetti e Iannuzzi.
Break che andava avanti anche ad inizio quarto periodo grazie ad un altro schiaccione in contropiede di Ferrari e +19, max vantaggio aggiornato al 31′ (67-48). Ma da quel canestro qualcosa iniziava a frenare l’attacco Azzurro malgrado il 71-56 siglato da Marangon, al 35‘ però coach Rossi doveva chiamare tempo sul 71-60: tiri affrettati senza grande senso logico con forzature e Serbia che riusciva così a risalire la china.
Ultimi 5′ di gioco dunque in apnea e quando un David Torresani, molto preciso ed ordinato ma poco lucido faceva 0/2 dalla lunetta sul 73-66, la Serbia non si faceva certo pregare portandosi sul 73-68. Ma era sempre il duo Marangon-Ferrari a rimettere le cose a posto (77-69), supportati poi proprio dal playmaker trevigiano con un gioco da 3 punti bellissimo, per lettura ed intensità (80-71), spegnendo di fatto le velleità serbe e scivolando poi sull’85-78 finale che consegnava la storica finale agli Azzurri.
La gara perfetta allora? Beh sì, sublimata se non ingigantita dai 4 infortunii occorsi che hanno certamente limitato le opzioni sul campo vs una squadra forte come la Serbia e che ha compattato il gruppo, rendendolo ancora più unito. Ma, come anticipato nei giorni scorsi, questa squadra ha veramente dato la sensazione di essere in crescita specialmente nella convizione dei propri mezzi. E questa convinzione ha sicuramente agito da carburante emotivo a 100 ottani perchè sarebbe stato impossibile vincere oggi senza il fondamentale del tiro da tre, di gran lunga il “grande assente” finora nel torneo specialmente nelle gare vs Belgio e Germania del girone di qualificazione e basilare per tenere sotto pressione la Serbia sebbene attestatosi alla fine sul 34,5%.
La gara perfetta osservando le stats e rilevando i ben 21 assist serviti, riuscendo anche a sopperire molto bene alla presenza limitata in campo di uno dei migliori centri del torneo come Andrew Osasuyu, costretto presto alla panca a causa di 2 falli e rimessosi seduto troppo presto nel secondo tempo per il 3° ed il 4° fallo commessi anche in modo ingenuo: alla fine la Serbia vince la lotta vicino ai ferri per 38-48, sfruttando la sua assenza.
Adesso, a poco meno di 24 ore, la gran finale vs la Lituania, squadra come al solito ostica e solida capace di battere sì in semifinale la Francia poco dopo la fine del match degli Azzurri per 81-71 ma sconfitta pure lei nel girone di qualificazione, prima per mano della Grecia (-19, 69-84), e dopo dalla Repubblica Ceca (82-79), per poi regolare nelle gare ad eliminazione diretta la Polonia (73-84), e la sorprendente Slovenia (85-67).
Attenzione perciò al trio Justas Stonkus (13,3 p.ti/gara), Mantas Juzenas (13,2 p.ti/gara), ed al centro Aleksas Bieliauskas (11,7 p.ti/gara più 7,7 rimbalzi a gara), come anche questa Italbasket dunque in crescita e con il morale a mille. Vedremo, tra meno di 24 ore sapremo se questi ragazzi avranno emulato quelli del 2013 e se finalmente avremo rimesso il basket tricolore U20M sulla cima d’Europa!!
Italia – Serbia 85-78
LE PAGELLE

#5 Stefano Trucchetti 8,5: ancora una gara magistrale per il ragazzo sardo che resta quasi 24′ in campo meritandosi ampiamente un voto alto, voto confermato perchè ripete quanto visto nei quarti vs Israele superandosi oggi perchè colpisce quando deve colpire in modo chirurgico (4/5 dal campo con 2/3 dalla lunga), senza esagerare, senza frenesie anche se perde 3 possessi; eppoi perchè serve 5 assist e raccoglie 4 rimbalzi lui, uno dei più piccoli di statura in campo. Ma è risaputo che nei vasi più piccoli c’è il miglior unguento. Bravo.
#7 Elisee Assui 8: prima parte di gara vicino al “10” quando la mette sempre da fuori, colpendo da tre in modo magistrale e continuo (4/7 al 40′), difendendo molto bene e costruendosi larga parte di un bottino finale da 17 p.ti, mettendo così la squadra nelle migliori condizioni possibili. Secondo tempo invece inferiore, silente nel terzo periodo ma specialmente nel quarto periodo esegue tre tiri in attacco forzati e quasi privi di senso attaccando il ferro, facilitando così la rimonta serba (1/8 da due per lui è veramente inusuale). Ma nel complesso la sua prova è decisamente di livello siglando i due liberi nei possessi finali che mettono la Serbia ancora sul -6 (82-76), per una finale che domani che speriamo tanto lo veda ancora protagonista, magari meno impulsivo di oggi. Bravo.
#9 David Torresani 7,5: gara accorta, molto tattica e dedita al gioco di squadra cercando di mettere appunto in ritmo i compagni senza strafare, forse in attacco anche un pò troppo timido viste le recenti prestazioni. Poi, nel secondo tempo e nell’ultimo periodo, quello 0/2 ai liberi che avrebbe forse ucciso chiunque, nella fase di rimonta dei serbi. Ed invece, poco dopo, la reazione con una bellissima azione personale da canestro buono and one, oltre al 2/2 successivo nel convulso finale. Ormai a questi livelli una certezza, un mix di atletismo e fantasia che chiude però con uno 0/4 da tre che ne macchia la prestazione da 9 punti, 4 rimbalzi e 5 assist. Bravo.
#10 Edhodaghe Atamah 8: la miglior prestazione per questo ragazzo che sta crescendo di gara in gara dopo le prime battute del torneo. Oggi lotta come un leone perchè deve sopperire all’assenza di Osasuyu, relegato in panca per i falli e reagisce alla stragrande contro Mikic e Gacic, atleti che gli rendono almeno 10-15 cm. a testa a momenti anche commuovendo per abnegazione vs di loro. Ok, sbaglia da sotto (0/3), ma segna due liberi pesanti, porta molto bene i blocchi per il pick’n’roll e comunque raccatta 8 rimbalzi fcendosi valere. Bravo.
#13 Leonardo Marangon 8,5: lo abbiamo evocato a lungo nel corso del torneo dopo alcune gare poco convicenti, tolta quella vs Israele. Oggi sarebbe stato l’indiscusso MVP del match con i suoi 18 punti, 5 rimbalzi e 4 assist perchè capisce ben presto che la squadra ha bisogno delle sue percussioni al ferro, delle sue zingarate che mettono in evidente crisi la difesa serba e non demorde malgrado lo 0/4 da tre potrebbe fiaccarlo nelle sue convinzioni. Attacca sempre il ferro e lo fa bene procurandosi anche falli pesanti. Poi, specie sul 73-69, in uscita dal time-out, quando c’è da ridare la scossa ad una squadra che sta subendo il rientro degli avversari. Sarebbe stato lui l’MVP se non ci fosse stato un ottimo Ferrari…
#18 Pietro Iannuzzi 7: giornata positiva, solida, senza un grande bottino (4 punti, 1/5 al tiro), ma raccogliendo anche 3 rimbalzi e soprattutto aiutando molto in difesa. In attacco giornata sicuramente meno proficua ma riesce a rendersi parte attiva del gioco di coach Rossi portando bene i blocchi ed allargando il campo per favorire le percussioni dei compagni.
#19 Giacomo Zanetti 7: il 4° infortunato di questo torneo dopo Valesin, Airhienbuwa e De Martin, gli si gira la caviglia nel secondo periodo mentre tenta di tenere un’entrata di Savanovic, esce dopo un 2/2 ai liberi, l’unico con il 100% dalla lunetta. Forza e coraggio!!
#24 Francesco Ferrari 9: come Leo Marangon, lo abbiamo evocato spesso in questo torneo avendolo visto a volte poco concentrato. Oggi però, in un match importante, ha risposto “presente” con una prova maiuscola fatta di sostanza, arguzia e qualità. Colleziona un 54% dal campo (8/15) con 21 punti, colpendo da ogni parte del campo e mettendo spesso la difesa serba in difficoltà, servendo 3 assist e raccogliendo pari rimbalzi e rifilando 2 stoppate. Altro dato, infine, da rimarcare è le zero palle perse, a differenza delle altre gare della manifestazione. Insomma, come Marangon, la sua miglior prova nella gara che meritava di essere giocata alla grande. Oh, c’è anche domani…
#34 Osawaru Andrew Osasuyu 7,5: nonostante sia limitato per i falli, il ns centro titolare segna un canestro dei suoi affondando la bimane nel ferro serbo e rifila anche 3 stoppate in 9′ di gioco, come 3 sono i rimbalzi che comunque mette insieme. Se domani i lituani dovessero avvicinarsi troppo sotto canestro, troveranno pane per i loro denti…
Fabrizio Noto/FRED
@Fabernoto