Heraklion (GRE), 13 luglio 2025 – Nel secondo match del Girone C del FIBA EuroBasket Men’s U20 2025, l’Italbasket di coach Alessandro Rossi ammaina banidera arrendendosi alla Germania per 67-71 provocandoci un fastidiosissimo, qual certo senso di stizza per come gli Azzurri abbiano veramente buttato alle ortiche un successo che stava scivolandole tra le mani con pieno merito.
Per descrivere questa gara viene naturale riferirsi alla mitologica frase del tempo che fu dell’altrettanto mitologico coach Asa Nikolic, ricordate? Esattamente, proprio quella che evoca un qual certo impegno profuso nel mungere la mucca al mattino vanificato alla fine da un eccesso di distrazione che ne rovescia tutto il latte raccolto nel secchio.
Sintesi forse risicata ma decisamente adattabile alla gara di oggi e dal finale amaro, amarissimo subendo un parziale di quarto periodo da 12-25 dopo aver visto l’Italbasket U20M avanti al 28‘ di ben 10 lunghezze (50-40). Un calo inspiegabile dunque, a tratti incomprensibile perchè i nipotini del team campione del mondo in carica (ricordiamolo…E chi vuol capir…), non è che avessero mostrato fino a quel punto del match del talento superiore rispetto agli avversari da poter pensare di ribaltare così la gara.
Ma alla fine il campo non mente e se agissimo sul tasto del rewind analizzando freddamente questo match, noteremmo che anche oggi, come ieri vs il modesto Belgio, l’Italbasket U20M di coach Rossi ha colpevolmente iniziato con le marce bassissime (12-16 al 10‘), con il solito trio Torresani-Marangon-Ferrari con le scarpette poco allacciate (Ferrari out quasi subito per aver sverniciato quasi sempre il primo ferro al tiro), e la Germania avanti di fatto solo grazie ad un ottima percentuale dai liberi (ne parleremo dopo…), e grazie alle pessime percentuali Azzurre.
Secondo periodo e gara praticamente fotocopia del primo periodo: tanta buona difesa da ambo le parti, Italbasket U20M poco lucida in attacco (a dire poco), fischietti che sibiliavano in modo abbastanza uniforme certificando un discreto metro di giudizio malgrado una ridda di contatti fisici al limite (…strano, ma vero a queste latitudini), ed Italbasket U20M finalmente avanti nel punteggio anche se di una sola lunghezza (23-22). Alla fine del periodo era comunque la Germania a mettere la testa avanti grazie ad una sola tripla a bersaglio (29-32), specie andando a vedere il desolante 0/10 degli Azzurri.
Al rientro in campo, esattamente come ieri vs il Belgio, la Germania subiva la verve offensiva della ritrovata Italbasket che le faceva sbattere il muso contro, grazie ad un redivivo Ferrari (oohhhh…), ed un positivo Assui entrambi da tre ma, tutto sommato, era tutta la squadra che girava al suo meglio, sempre concedendo poco in area e dando la sensazione di essere in controllo, al 30‘ ci si andava sul 55-46, 26-14 di un parziale meritato
Ma ad inizio ultimo periodo la Germania rispondeva sempre da tre grazie ad una difesa anche un pò troppo rilassata del team Azzurro e, rilevandolo per puro spirito di cronaca (in virtù dei replay concessi puntualmente dalla regia greca), grazie anche ad una discreta chiamata di fischi arbitrali favorevoli ed onestamente poco, poco in linea con le mazzate viste fino a quel punto e passate in cavalleria per quelli in maglia Azzurra.
A questo punto l’attacco dell’Italbasket U20M, che già iniziava a perdere colpi e lucidità sull’incalzare anche molto fisico dei tedeschi, andava letteralmente in crisi d’ossigeno smarrendo quel filo logico che l’avevo sorretto: forzature da tre a vuoto da “salvatore della patria” in primis e nemmeno un bel recupero a pochi secondi dalla fine dalla rimessa tedesca, la cui conversione avrebbe potuto dare anche un potenziale vantaggio seppur di un sol punto, veniva giocato con freddezza e lucidità, il 67-71 del 40′ consegnava alla Germania il possibile primo posto nel girone, sperando almeno che stasera il Belgio batta l’Ucraina, avversaria di domani dell’Italbasket U20 in campo alle 19:30 italiane.
Dunque una sconfitta amara che certifica ancora di più l’enorme equilibrio di questi tornei estivi giovanili FIBA, nelle cui gare non puoi concederti distrazioni e rilassatezze di sorta nemmeno quando sei sopra di 20 punti: facile a scriversi, direte Voi, ma molto di più nel farsi avendo a che fare con ragazzi di appena 20 anni a testa. Ed in parte chi Vi scrive potrebbe anche essere d’accordo se non fosse che questa versione 2025 dell’Italbasket U20M appare poco sicura dei propri mezzi e troppo ondivaga in generale.
Dotata di ottima fisicità ed altrettanto atletismo diventa però poco comprensibile questo ostinarsi a tirare dalla lunga quando, anche oggi, il 3/25 globale al 40′ di gioco ne sancisca l’inaffidabilità di questo fondamentale perlomeno per il fatturato e per la vittoria finale. Come sempre, non serve il sottoscritto ad evidenziare come questi tornei siano essenzialmente giocati su chi riesca a mettere il cuoio nel cotone sempre di più vicino al canestro, molto di meno da fuori sebbene sia ovvio che 3 punti siano meglio di 2. E, sia chiaro, la stragrande maggioranza di questi tiri presi dall’Italbasket sono anche ben costruiti e quindi con spazio…
E’ vero che la Germania tirando 7/25 da tre avvalora la tesi di chi ama questo fondamentale di gioco diventato quasi, in certi sistemi di gioco, la valvola primaria di attacco. Ma se in due gare collezioni 7/50 (14%), sarebbe astuto, non intelligente ma astuto cercare di più la penetrazione al ferro come eseguito con maggiore insistenza nei primi 30′ di gioco e nelle fasi finali del match, rischiando di portarlo al supplementare: questi tornei, sebbene contino poco in se, in fin dei conti si giocano per vincerli. A patto però, infine, che gli arbitri sanzionino le infrazioni con un metro uniforme di giudizio su i due lati del campo perchè oggi, chiedendo scusa in anticipo, questa sensazione non l’abbiamo proprio avuta, nello specifico nell’ultimo periodo. Anzi.
LE PAGELLE

#1 Mattia De Martin 4: poco più di 4″ e mezzo d’impiego ma oggi veramente poco, con secondo startin’ five del torneo su due gare disputate. Dovrebbe essere colui che la mette da fuori ma oggi colleziona 0/2 da 3 e perde un possesso. Troppo poco per la sufficienza, anzi, troppo poco per avere quella maglia addosso in ambito internazionale.
#5 Stefano Trucchetti 6: entra in campo solo nella parte conclusiva del secondo periodo ma si fa notare per un buonissimo ball handlin’ ed una più che discreta qualità nella meccanica del tiro da fuori ed ai liberi. Forse è un pò sovrappeso, per questo coach Rossi gli da poca fiducia? Comunque, primo passaggio molto buono, con 5 punti malgrado s’intuisca non ami difendere alla morte, diciamo ma ad oggi meriterebbe più campo rispetto a Torresani che è sicuramente più atletico di lui. Nel secondo tempo non si vede proprio, forse coach Rossi lo spiegherà il perchè essendo, tra l’altro, uno dei pochi che la mette da fuori non abbia visto il campo?
#7 Elisee Assui 6: ieri vs il Belgio era stato uno dei migliori, oggi si accende e si spegne come un semaforo mettendo dentro punti pesanti specie nella riscossa italiana ad inizio 3° periodo ma nel complesso pesa come un macigno il 3/16 al tiro…Maggiore cattiveria, maggiore decisione…Cattura anche 7 rimbalzi che fanno pendant con i 7 punti a referto al 40′.
#8 Leonardo Valesin 7: continua ad essere uno dei migliori malgrado oggi non metta un tiro dentro perchè non produce neanche un tiro. In compenso produce difesa e gioco, 13′ per lui in campo e 4 punti, l’unico con Trucchetti a fare 100% dalla lunetta. uno dei più concreti e lucidi che si sian visti in queste prime due gare del torneo, sperando insista domani e nel resto del torneo.
#9 David Torresani 6+: parziale riscatto per il playmaker di Treviso che oggi gioca con estremo giudizio mettendo a segno 9 p.ti, 3 rimbalzi e 2 assist, quindi facendo un passo avanti rispetto a ieri ma ancora non convince appieno specie quando, nell’ultimo periodo, sfarfalla su dove andare con la palla e su cosa fare per mettere in ritmo i compagni. Insomma, da lui ci si attende leadership e capacità di lettura specie nei momenti critici del match. Può e deve fare di più.
#10 Edhodaghe Atamah 5,5: stesso voto, più o meno, rispetto a ieri. L’impegno è evidente ma la sua fisicità, dote primario del suo bagaglio tecnico, deve ora esser messa a disposizione della tecnica che appare ancora da migliorare. Per dargli la sufficienza attendiamo prove più concrete di quelle di ieri e di oggi
#11 Theo Arihienbuwa 6-: passo indietro per il mancino di scuola veronese perchè sbaglia troppo nel suo principale colpo d’attacco, cioè l’attacco al ferro in acrobazia o nel tiro da fuori dal mid-range. Un 2/7 dal campo che lo penalizza oltre misura ma le doti ci sono. Se poi, quando attacca il ferro, non gli viene quasi mai fischiato fallo a favore…
#13 Leonardo Marangon 6,5: come per Torresani, molto meglio rispetto a ieri perchè si prende delle responsabilità, si muove molto meglio rispetto a ieri (bastava poco…), ed infonde comunque speranza andandosi a procurare furbamente 3 liberi che avrebbero potuto riaprire la sfida sul finale, se non si fosse cioè sprecato il recupero del possesso dopo il suo 3/3 dalla lunetta. Doppia cifra per lui, 11 punti e 4 rimbalzi ma, anche per lui, si può fare di più e ce lo aspettiamo.
#18 Pietro Iannuzzi 5,5: molto meglio rispetto al poco di ieri, 13′ in campo da combattente e quindi per lui passo avanti ma c’è da lavorare ancora in fase di possesso, non esagera con le iniziative prendendosi quelle che la gara gli da. Miglioramento, bene.
#19 Giacomo Zanetti 6: non replica la bella prova di ieri, sparacchia da tre senza mai fare centro però si fa rispettare vicino ai tabelloni mettendo alla fine 5 punti a referto e catturando pari rimbalzi. Solido, tetragono, giocatore di sicuro avvenire come i compagni di squadra ma dovrà migliorare.
#24 Francesco Ferrari 7: insieme a Marangon è l’unico che va in doppia cifra (14) prendendo anche 6 rimbalzi e, onestamente, al 20′ avrebbe meritato un largo 4 come voto complessivo a causa dei troppi errori al tiro (e 3 perse). Poi, nella ripresa, si prende quasi la squadra per mano e fa vedere cosa sappia produrre con quelle doti che ha, di natura, e la qualità tecnica che sta affinando. Purtroppo però anche lui si perde nel finale, sparacchia troppo dalla lunga (1/6), e dimostra di non saper gestire ancora i momenti critici del match. Comunque se ritrova applicazione (specialmente), e dedizione alla causa, questa squadra potrebbe almeno ambire ad entrare tra le prime otto, obiettivo minimo rispetto allo scorso anno.
#34 Osawaru Andrew Osasuyu 6: non si ripete rispetto a ieri, mette insieme 2 punti però la sua presenza vicino al cotone è importante, 7 rimbalzi e però, lo ribadiamo, magari provare ad eseguire qualche gioco che ne sfrutti l’atletismo innato del ragazzo, magari in movimento?
Fabrizio Noto/FRED
@Fabernoto