WNBA Semifinal Playoff 2025: Phoenix e Las Vegas si prendono gara 3, le serie si infiammano

Dopo che anche il primo turno aveva regalato emozioni le semifinali dei playoff WNBA entrano nel vivo con due partite che hanno cambiato il ritmo delle serie, perché gara 3 èsu una serie a 5 è spesso la pivotal.. A Minneapolis, le Phoenix Mercury hanno espugnato il campo delle Lynx con un 84-76 che pesa come un macigno, portandosi sul 2-1 e mettendo sotto pressione la squadra col miglior record di stagione regolare. A Indianapolis, invece, le Las Vegas Aces hanno dato una dimostrazione di forza nel momento decisivo, piegando le Fever 84-72 e ritrovandosi a un passo dalle Finals.

A fare la differenza nella sfida fra Minnesota e Phoenix è stata la capacità delle Mercury di gestire i minuti finali. Dopo tre quarti equilibrati, Satou Sabally si è infuocata ed ha messo a segno 15 punti nell’ultimo periodo, compresi alcuni canestri dall’arco che hanno spezzato l’inerzia. Accanto a lei, Alyssa Thomas ha offerto la solita prova di onnipresenza: punti, rimbalzi, assist e perfino la giocata difensiva decisiva, una palla rubata a 21 secondi dalla sirena che ha chiuso ogni speranza di rimonta per le Lynx.

Minnesota, invece, ha visto crollare la propria produzione offensiva proprio nel momento più delicato, segnando soltanto nove punti nel quarto conclusivo, tutti arrivati dalla panchina. A complicare ulteriormente le cose, l’uscita di Napheesa Collier per un infortunio alla caviglia: la stella delle Lynx è stata accompagnata fuori dal campo e la sua condizione rischia di pesare enormemente sul resto della serie ed è forse la notizia peggiore della serata ancor più della sconfitta.

Per Phoenix, il quadro è chiaro: la squadra non è solo resiliente, ma ha ormai trovato la sua identità da underdog che si nutre di energia collettiva e coraggio, ed ora in gara4 avrà il match point per staccare il pass per le Finals

A Indianapolis la storia è stata diversa, ma con la stessa conclusione: un parziale travolgente nel quarto periodo ha consegnato alle Aces una vittoria fondamentale. Le Fever avevano resistito con orgoglio, tenendo viva la partita con intensità e sacrificio, ma nel momento cruciale la differenza di esperienza e profondità è emersa in maniera netta. Jackie Young ha guidato l’attacco di Las Vegas con 25 punti, supportata da NaLyssa Smith, mentre A’ja Wilson, pur imprecisa al tiro, ha lasciato il segno con rimbalzi, difesa e leadership.

Indiana, con una rotazione accorciata dalle assenze, ha resistito finché ha potuto, ma ha pagato un blackout offensivo di quasi nove minuti senza canestri dal campo che ha spalancato la strada alle campionesse in carica. Per le Aces, ora avanti 2-1, l’occasione è ghiotta: chiudere i conti già in Gara 4 e presentarsi di nuovo alle Finals con la consapevolezza che le avversarie, per quanto coraggiose, non hanno sulla carta armi sufficienti per reggere sul lungo periodo.

Queste semifinali raccontano due storie diverse ma complementari. Da una parte Phoenix, che sta ribaltando i pronostici con la forza dell’orgoglio e con un collettivo capace di resistere ai colpi dei favoriti; dall’altra Las Vegas, che ribadisce la propria supremazia con esperienza, cinismo e profondità. Se per Minnesota l’incognita Collier rischia di trasformare la serie in una montagna da scalare, per Indiana resta il fascino di una cavalcata playoff costruita sull’eroismo, ma destinata a misurarsi con i limiti della realtà e con le assenze pesantissime di Caitlin Clark, Cunningham, Colson e Mcdonald.

In ogni caso, i prossimi capitoli promettono di essere ancora più intensi: la WNBA sta regalando una post season che sa di vera battaglia sportiva, e difatti gli indici d’ascolto negli Stati Uniti stanno tenendo botta nonostante l’assenza di Clark renda improbo il confronto con il 2024. Rimane il fatto che pian piano la WNBA sta entrando nei cuori e nelle abitudini degli americani, ed anche in quello degli appassionati di basket di tutto il mondo

Livio Colombo

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