FIBA Eurobasket 2025 Day4: l’Italbasket mata la Spagna, Diouf e Niang i fattori decisivi

E sono tre in fila! Dopo Georgia e Bosnia tocca alla Spagna del nostro Sergio Scariolo inchinarsi agli azzurri e al loro spirito di squadra, alla loro unità di intenti ed ovviamente alle loro qualità. La principale, parlando della squadra in generale, è che chiunque entri sa come rendersi utile anche se nelle precedenti tre non aveva messo piede in campo (colpevolmente, a mio avviso).

Il riferimento è a Gabriele Procida ovviamente ma tutti hanno questa dote che permette all’Italbasket di pescare chiunque dalla panca e attendersi giocate che aiutano a vincere. Come quelle dell’eterno panchinaro Ricci, sempre più importante in questa squadra non solo emotivamente ma anche tecnicamente data la forma di Gallinari non certo al top (e comunque Danilo dà l’impressione di essere atleticamente non a questo livello, altrimenti giocherebbe molto di più)

Partita dunque portata a casa che ha valore doppio, anche se la Spagna è lontana anni luce da quella che gli azzurri sconfissero, ad esempio, nel 2013 e nel 2015. Questa è una banda di ragazzotti, qualcuno talentuoso, più di qualcuno molto meno che avrà l’arduo compito di lanciare un nuovo ciclo avendo una frazione del talento della generacion dorada.

E se vogliamo è fisiologico sia così, mica sempre e solo noi italiani dobbiamo subire periodi di transizione. Questo comunque non per sminuire la vittoria perché è stata una partita iniziata malissimo con un parziale terrificante di 13-0 (mi piacerebbe tenere il conto di quante squadre riescono a vincere una volta partite in vantaggio 13-0, per me poche a patto di non avere contro una squadra molto più debole). E’ iniziata male ma con la difesa e con l’apporto della panca piano piano i ragazzi di Pozzecco hanno ricucito il gap portandosi sotto per poi nel momento giusto piazzare la zampata vincente grazie ai 4 liberi segnati con freddezza pitonica da Spissu.

Tecnicamente devo dire che la partita è stata piuttosto povera, gli attacchi hanno faticato a costruire buoni tiri (oppure sbagliandone tanti dei pochi aperti) e le difese non hanno brillato di certo. Ricordo azioni in cui l’Italia andava ad aiutare a centro area lasciando libero Aldama che è il miglior tiratore e realizzatore iberico, o la Spagna che ha permesso a Diouf di spadroneggiare a centro area senza aiutare mai riempiendo l’area perché non voleva lasciare liberi i tiratori azzurri. Diouf però ha girato la partita ed ha fatto vedere i sorci verdi a tutti i lunghi in camiseta giallo rossa.

Ci sarebbe anche da discutere sulle rotazioni di coach Pozzecco, perché in una partita dove Diouf è stato testa e spalle l’MVP della gara se Melli non avesse fatto il quinto fallo non l’avrebbe mai rimesso. Perché Niang che non ha girato la partita ma la fatta roteare come una centrifuga di una lavatrice professionale da 3000 giri al minuto è stato ampi brani di partita in panca salvo poi infortunarsi.

Io credo che Niang possa giocare insieme a Fontecchio anche da guardia a volte, o da 4 leggero in quintetti da corsa. Pozzecco non rinuncia mai al doppio play ed io sono d’accordo a metà perché penso che si potrebbero provare anche quintetti tipo Pajola-Niang- Procida-Fontecchio-Diouf o Melli con lo switch in automatico sui blocchi, una mobilità clamorosa tale da riuscire ad annientare il vantaggio che l’attacco pensa di aver preso giocando un buon pick and roll ad esempio: se vi andate a riguardare la prima azione difensiva di Procida appena entrato in campo capirete immediatamente cosa voglio dire.

Comunque finora il Poz ha avuto ragione, nonostante il tecnico per sconfinamento sia ormai una tassa per la squadra: la realtà è che nel 2025 i player’s coach che ascoltano i giocatori, che sono con loro sempre, che non ordinano di fare così o cosà ma spronano a superare i propri limiti, che incoraggiano nei momenti di difficoltà e che fanno credere a tutti che niente è impossibile sono di gran lunga più apprezzati e seguiti dei sergenti di ferro anche se questi ultimi hanno un lungo curriculum di vittorie (ogni riferimento a Messina ed Obradovic è puramente casuale)

E quindi ora si va avanti, c’è la partita con Cipro che pare una formalità, ma in realtà lo è solo in parte, quella dove far giocare chi ha giocato meno e soprattutto far riposare i big ultratrentenni. Poi si farà sul serio a Riga, e vedremo giovedì chi sarà la nostra avversaria: io auspicherei Israele ma anche la Slovenia non mi spaventa. Certo c’è Doncic, ma poi il resto non è all’altezza e quando c’è da fare una partita tattica noi siamo i migliori.

Stay tuned quindi, a giovedì!

LE PAGELLE

PAJOLA 5: prende l’insufficienza perché si prende troppi tiri fuori contesto, però non è tutta colpa sua. L’Italia deve assolutamente migliorare la situazione tattica di gioco rotto, uno degli ultimi ad aver la palla in mano a creare con pochi secondi sarebbe proprio Alessandro, per conto mio…

SPAGNOLO 6: altra partita non facile con appoggi sbagliati e poca incisività, a parte quella tripla presa tutta di carattere per la quale lo perdoniamo dandogli la sufficienza

SPISSU 7: in realtà la sua partita meriterebbe un voto più basso (anche se il +20 di plus-minus è significativo) ma negli ultimi 3 minuti si traveste da protagonista segnando con sangue freddo i 4 liberi più importanti della partita e chissà, dell’Eurobasket italiano

THOMPSON 6: ha problemi di falli precoci, partita comunque diligente anche se alterna, con 2-3 lampi di pura classe ad aiutare la squadra in momenti importanti

FONTECCHIO 6: è tornato ad avere precentuali pessime, ma strappa la sufficienza con i liberi guadagnati nell’ultimo quarto (anche se da un Nbaers avrebbe potuto e dovuto fare due AND1….). Fortunatamente il suo è forse il ruolo più coperto e le alternatice per coach Pozzecco non mancano

NIANG 8: l’abbiamo già scritto, entra lui e l’Italia inizia a correre, per poi volare. Gioca in un altra dimensione, ha mezzi atletici devastanti che usa con profitto ma anche una intelligenza rara per la giovane età. Ed un forte spirito competitivo che lo porterà lontano…..

RICCI 7: nelle sue squadre possono pure esserci Karl Malone o Anthony Davis, nei finali di partita l’efficacia di Pippo cel’ha solo Pippo e spesso aiuta a vincere. Anche con tocchi di classe tipo la vetrata dai 5 metri alla Duncan. E un pollice verso agli arbitri che lo prendono di mira sbagliando 3 decisioni anche piuttosto semplici consecutivamente

MELLI 5: zero punti, 0/5 al tiro e 5 falli, che voto dovrei mai dargli? Non becca meno perché comunque un certo lavoro difensivo non lo fa mai mancare, e poi commette il suo porvvidenziale quinto fallo in tempo (altrimenti Diouf non sarebbe mai entrato). Ora riposo, agli ottavi servirà il miglior Nik possibile

GALLINARI 6: 9 minuti in cui non demerita, mette anche un canestro dei suoi. Certo, in difesa se portato fuori dall’area è un bersaglio mobile….

DIOUF 8,5: l’mvp della partita perché regge l’urto spagnolo sotto canestro (in realtà più della ali, perché Willy Hernangomez è più indolente del peggior Raduljca ma quel che fa svoltare l’Italia sono i suoi punti sul pick and roll prendendo d’infilata la difesa spagnola, forse sorpresa dalle capacità del virtussino.

PROCIDA 6,5: provateci voi a non giocare per 3 partite e 31 minuti, poi venir buttati sul parquet e nelle prime due azioni fare un close out di livello assoluto che forza ad un infrazione di passi e mettere una tripla….poi sbaglia qualcosina ma ovviamente ha bisogno di tempo per carburare, speriamo che il Poz gli aumenti i minuti

Cristiano Garbin

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