LBF Serie A 2025-26: il Power Ranking di Passo e Tiro sul campionato

Come ogni fine agosto, con il mercato di Serie A praticamente finito, ecco che arriva il nostro ranking sul campionato che partirà ad inizio ottobre con l’Opening Day di Brescia e con l’antipasto della SuperCoppa il 27 e 28 a Schio. Metteremo in fila le 11 partecipanti sperando sempre di offrirvi un quadro della situazione il più completo possibile per aiutarvi a capire meglio le forze in campo

1 – FAMILA SCHIO

Dopo lo scudetto dell’anno scorso la società del presidente Cestaro è andata pesantemente sul mercato quasi volesse tentare una volta per tutte la scalata all’Eurolega. Ed allora ecco che i tifosi scledensi potranno ammirare innanzitutto il ritorno di Cecilia Zandalasini che torna in Italia dopo gli anni alla Virtus e l’ultimo passato in Turchia, chiaramente prima di giocare (e bene) nella WNBA. Oltre alla punta di diamante della Nazionale sono arrivate Jessica Shepard, anch’essa di ritorno nella Serie A dopo un anno in Grecia ed un ottima stagione nella WNBA (autrice pochi giorni fa di una tripla doppia), Maria Conde che è un colpaccio clamoroso anche se attualmente è in fase di recupero da un infortunio (per rimpiazzarla temporaneamente ci sarà il romantico cameo trimestrale di Kim Mestdagh), poi Badiane a darà man forte sotto canestro e Steinberga anche lei con contratto a tempo. Il blocco italico invece è rimasto pressochè invariato con le sole uscite di Martina Crippa a Broni e Martina Bestagno a Monaco nel campionato francese. Arrivando Zandalasini e recuperando Panzera diciamo che il nuovo coach Lapena avrà solo l’imbarazzo della scelta perché quest’anno bisognerà dare anche minuti a Zanardi, e comunque le varie Laksa, Keys ed Andrè non si accontenteranno certo di giocare spiccioli di partita anche se gli impegni sono tanti ed avere una panchina lunga è fondamentale per arrivare all’obiettivo principe di questa stagione, le Final 6, in grande forma

Secondo chi scrive dunque Schio dovrebbe essere ingiocabile per chiunque in Italia, gli unici rischi sono nell’ordine: la chimica di squadra, perché ci sono tante primedonne e potenziali prime opzioni offensive ma il pallone rimane sempre e solo uno, e l’impatto di Lapena sul mondo orange e sulla squadra in generale. Poi l’altra variabile è legata agli infortuni e alla condizione fisica dato che il doppio impegno campionato Eurolega è dispendioso ma come detto sopra il Famila si è attrezzata davvero bene

Giocatrice chiave: Zandalasini

Punto di forza: roster infinito e di una qualità incredibile

Punto debole: se le giocatrici dovessero diventare da tante a troppe…….

2 – REYER VENEZIA

La finalista dell’anno scorso ha deciso sorprendentemente di confermare Mazzon e fondamentalmente di cambiare le straniere e di aggiungere Francesca Pasa all’organico. L’ex Virtus era stata presa per sostituire Santucci, ma poi l’infortunio di Matilde Villa ha scombinato tutti i piani e così la play bolognese è rimasta (dopo aver disputato un ottimo Europeo) e Pasa verrà a fare la play titolare. Il blocco indigeno è e rimarrà la colonna portante della Reyer, anche se sono partite Miccoli (stagione sfortunata la sua) e Logoh che scende in A2 perché bisognosa di giocare. Le straniere sono tutte nuove e coach Mazzon spera performino meglio di quello dell’anno scorso. Dojkic, che sostituisce Lisa Berkani, è una giocatrice diversa dalla francese poichè meno spettacolare certamente ma sa essere un fattore nel nostro campionato: certo il fatto che Schio l’abbia tenuta solo una stagione deve far riflettere, ma la dirigenza veneziana non ha avuto dubbi sul suo ingaggio e vedremo se verrà ripagata. Charles invece sostituisce Smalls, con caratteristiche non troppo dissimili, ma con un po’ di talento in più ed anche continuità almeno sulla carta. Holmes invece avrà il compito più duro, quello di far dimenticare ai tifosi Kuier. Cela può fare perché ha abbastanza talento per farlo, lo avevamo visto già a Sassari tre stagioni fa: dovesse ripetere quella stagione direi che tutti a Venezia sarebbero contenti. E poi Mavunga che si alternerà con Cubaj sotto canestro e che va a rimpiazzare Stankovic che, anche per problemi fisici, non ha mai brillato in laguna

La Reyer in fin dei conti la vedo sicura seconda, lontana dalla futura terza chiunque essa sia e però anche con una certa distanza da Schio, almeno a bocce ferme. Da verificare poi la tenuta dello spogliatoio non tanto tra le giocatrici ma nel rapporto con Mazzon, l’anno scorso fu causa di attriti, anche se è vero che i caratteri più fumantini (Berkani su tutte) non ci sono più. Last but not least, Matilde Villa potrebbe tornare per i playoff (un bel po’ prima in realtà perché il suo recupero procede bene) ma è chiaro che per questa stagione la Reyer dovrà sopportarne l’assenza almeno all’inizio: e se è vero come è vero che Mati è nata per stupire, potrebbe farlo per l’ennesima volta…..

Giocatrice chiave: Pasa

Punto di forza: blocco italiano, talento diffuso, voglia di rivalsa

Punto debole: senza Matilde e Berkani poca creatività dietro, gerarchie da stabilire

3 – DERTHONA BASKET

Derthona prosegue passettino dopo passettino la sua scalata al vertice della LBF e lo fa inserendo in un buon roster come quello dello scorso anno un pezzo da 90 come Kunaiyi in uscita dalla Magnolia e un paio di giocatrici utilissime alla causa come Nasty Conte e Sara Toffolo. Ma è in cabina di regia che si concentrano le attenzioni: salutata la protagonista di questo biennio Bea Attura è arrivata a sostituirla Suarez appena uscita dalla NCAA dopo un quadriennio a George Mason University. E’ una scelta rischiosa ma ben ponderata, se pagherà dividendi allora Derthona potrà davvero puntare in alto perché rispetto all’anno scorso l’innesto di Kunaiyi promette di cambiare parecchie cose, soprattutto in difesa ed a rimbalzo. Ad affiancarla, la confermata Fontaine ed il gruppo di italiane che, a parte le due nuove arrivate (che bilanciano le uscite di Marangoni e Gatti), sono state confermate in blocco

La squadra di Cutugno, che giocherà nel Palazzo grande e non più nella facility, quindi si presenta come la favorita (non senza incognite) per un ideale medaglia di bronzo, ma sarà nel contempo difficile dare fastidio alle due big del campionato: le piemontesi però ci proveranno eccome confidando magari in qualche difficoltà altrui di troppo

Giocatrice chiave: Suarez

Punto di forza: continuità del progetto tecnico, ottima qualità media, slot di una straniera da spendere

Punto debole: possibile inesperienza di Suarez, manca un centro vero di riserva, poche vere stelle

4 – GEAS SESTO SAN GIOVANNI

In casa Geas invece dopo la tormentata stagione scorsa si è deciso per operare una mezza rivoluzione che ha riguardato buona parte del roster: ritiratasi Gwathmey (inserita poi nei quadri tecnici), salutate senza troppi rimpianti Makurat, Orsili e Barberis, con qualche rimpianto in più Anastasia Conte, ecco che la società del presidente Vignati ha deciso di dare una bella ringiovanita alla squadra. A parte Attura, occasione di mercato che non si poteva non cogliere (ma comunque c’era l’idea di togliere pressione a Gina Conti dal ruolo di play e se non fosse stata l’ex Derthona ad arrivare sarebbe stata Santucci) ed il ritorno di Kacerik gli altri arrivi sono all’insegna della gioventù. Roumy in primis, giovane ma già esperta e reduce dalla fantastica stagione faentina. Poi Scott che arriva dal college e che dovrà dare potenza ed atletismo, infine le due lunghe di scorta Cancelli ed Osazuwa protagoniste lo scorso anno del bronzo dell’Under 20 in Lituania (l’ex Costa anche di quello di qualche settimana fa).

Poi c’è il capitolo Zanotti, il baccano mediatico del suo possibile ingaggio a Brescia maschile celo ricordiamo tutti ma credo che dopo questa vicenda Cinzia abbia le giuste motivazioni per ripartire alla grande. Sarà una sfida anche tatticamente questa squadra per lei che ha come credo cestistico l’avere pazienza in attacco per trovare la giusta soluzione e di avere squadre dal forte imprinting difensivo. Questa versione di Geas invece secondo me ha bisogno di andare più a briglia sciolta per liberare il talento di Attura, Roumy e Scott ed anche Trucco che deve riscattare un annata storta. Certo, è rimasta Tinara Moore che rimane l’opzione numero uno ma rispetto all’anno scorso credo che la squadra non debba sentirsi obbligata a servirla ad ogni possesso: sotto canestro a dare una mano è arrivata anche Jodie Cornelie, a dimostrazione dell’impegno societario di non lasciare nulla al caso. Quindi, tirando le somme, sarà un Geas più divertente da vedere ma la differenza a mio avviso la farà la difesa. Più sarà ermetica, più alte saranno le ambizioni

Giocatrice chiave: Scott

Punto di forza: squadra completa in ogni reparto, tanti punti nelle mani, tante giocatrici con voglia di riscatto o di emergere

Punto debole: squadra tendenzialmente offensiva che cozza con il credo cestistico del coach

5 – MAGNOLIA CAMPOBASSO

Lo scriviamo qui, dopo che abbiamo fatto finta di niente giudicando Derthona e Geas. Queste squadre, insieme alla Magnolia, son convinto che combatteranno per tutta la stagione per le posizioni 3, 4 e 5. Quindi potrebbero essere situazioni contingenti, episodi anche al di fuori della sfera tecnica a decidere l’ordine alla fine. Ma limitiamoci alle questioni di campo: la squadra molisana rispetto all’ottima stagione appena conclusa ha dovuto affrontare la partenza di Kunaiyi che era il perno della grande difesa approntata da Sabatelli. Al suo posto è tornata Rashanda Gray, fortissima (o almeno ce la ricordiamo così) ma antitetica all’ex Faenza perché è un attaccante 5 stelle ma la difesa non è proprio la sua peculiarità. Vedremo come lo staff tecnico la inserirà e che tipo di modifiche vi saranno. L’altra grave perdita è Blanca Quinonez volata nella NCAA nel college più prestigioso di tutti, UConn, allenata dal coach più vincente di sempre (Geno Auriemma). A sostituirla è arrivata forse una delle poche giocatrici che in qualche modo ricalcano la maniera di giocare del fenomeno classe 2006, e cioè Anna Makurat, reduce da un annata al Geas a due velocità: bene la prima parte, male la seconda a causa anche di problemi fisici alla schiena che l’hanno molto limitata, ma la sua classe non si discute. Oltre all’ex Sassari e Geas la società ha deciso anche di andare a prendere una giocatrice come Simon che lo scorso anno ha giocato un gran campionato a San Martino e che promette di fare altrettanto adesso. La Magnolia quindi ha cercato di far buon viso a cattivo gioco, sostituendo egregiamente le partenti, confermando lo zoccolo duro (Trimboli, Morrison, Madera) ed in più cercando di rafforzare la panchina: al posto di Kacerik è arrivata Silvia Pastrello che è in fase di recupero dall’infortunio al ginocchio subito a Sassari a fine 2024; una volta ristabilita darà difesa, grinta e duttilità tattica. Nel confronto con la pur ottima Kacerik, direi che Campobasso ci guadagna ma per farlo dovrà aspettare il pieno recupero. In più è arrivata Maria Miccoli che si divederà il ruolo di 4 con Madera: un acquisto passato sotto traccia a causa delle poche partite giocate dall’ex Ragusa lo scorso anno con la Reyer, anch’essa fermata da noie fisiche. Ma volevo ricordare a tutti le annate di Lucca o anche a Ragusa due anni fa, non due secoli fa, dove la triestina disputò grandi campionati risultando sempre un ingranaggio fondamentale delle squadre in cui ha militato.

Quindi una Magnolia più completa sulla carta ma con il grande dubbio filosofico: riusciranno le nuove a non far cambiare sistema di gioco (soprattutto difensivo), architrave dei successi fin qui ottenuti da coach Sabatelli? E in caso negativo, riuscirà il coach a cambiare in corsa? Da questi interrogativi nasce la decisione di classificare al seed 5 le molisane, vedremo a chi il campo darà ragione

Giocatrice chiave: Gray

Punto di forza: squadra completa in ogni reparto, con gerarchie piuttosto chiare e buon talento delle singole

Punto debole: l’inserimento di Gray e Makurat al posto di Kunaiyi e Quinonez, potrebbe non essere indolore

6 – ALAMA SAN MARTINO DI LUPARI

A San Martino di Lupari da qualche tempo vige ormai una regola per quanto riguarda il mercato: cercano di confermare quante più italiane possibili partendo dal totem D’Alie, cambiano sempre tutte le straniere (quest’anno tranne Cvjianovic) e devono aspettare agosto inoltrato per riaccogliere coach Piazza che torna col bronzo al collo dalla campagna europea con l’Under 20. Il sistema ha funzionato lo scorso anno e potrebbe farlo anche in questo. Fondamentalmente l’unico cambio tra le indigene è stato Piatti-Mioni, con la prima andata nella NCAA per migliorare (e guadagnare cifre impensabili qui da noi) e l’arrivo della seconda che dopo due stagioni a Valdarno segnate da una crescita continua ha deciso di misurarsi con la serie maggiore. Con Gilli sarà il cambio delle lunghe che sono entrambe americane ed entrambe rookie dopo il percorso universitario. Dal loro inserimento, e dal grado di “azzeccatura” si delinea parte della stagione delle Lupe, perché su Cvjianovic, Del Pero, Gilli, Guarise (attesa finalmente ad uno step, non è più la bimba giovane ed implume) e la stessa D’Alie (scongiurando invece un calo) si sa già cosa aspettarsi. L’altro cambio rilevante è quello tra Anne Simon e la svedese Tova Sabel che è una rookie da UC Davis (non un ateneo di primo piano) e che ha fatto la trafila delle nazionali giovanili svedesi. Di certo non un pedigree importante, sostituire Simon non sarà impresa facile anche perché la Lussumburghese arrivata in sordina è stata capace di disputare una grande stagione

Potrebbe però essere aiutata dal sistema Piazza, che esalta quelle giocatrici aggressive e sveglie che corrono, difendono ed attaccano ad un certo ritmo. Discorso che vale quindi per le americane, entrambe uscite quest’anno dal college. Hobbs ha istinti e predisposizione da guardia ma nel corpo di un 4, ma giocherà per motivi evidenti come tale, mentre Scott è la classica lunga statunitense, buone mani ma da sgrezzare assolutamente ed in questo la scuola Piazza è una delle migliori su…….piazza.

Giocatrice chiave: Hobbs

Punto di forza: sistema di gioco collaudato, gerarchie chiare, ambiente tranquillo, zoccolo duro che aiuterà le nuove ad inserirsi

Punto debole: inesperienza delle tre straniere, D’Alie con un anno in più, poco peso sotto canestro

7 – PF22 BRONI

La prima neopromossa la mettiamo al settimo posto ed ora vi spiego il perché: innanzitutto alla guida tecnica c’è ancora coach Diamanti che potrà fare la differenza come è successo qualche mese fa nella serie cadetta. Poi perchè nel gruppo italico spiccano due figure che potrebbero far fare un salto di qualità rispetto alle competitor. Stiamo parlando di Martina Crippa che dopo tantissimi anni a Schio e dopo un grave infortunio ha deciso di rimettersi in gioco a Broni dove con sè comunque porta un bagaglio di esperienza e leadership silenziosa che vanno aldilà dell’aspetto meramente tecnico. Poi Carlotta Gianolla , nella stagione 24-25 Mvp a mio avviso di tutta la serie A2, giunta all’alba dei 28 anni sembra proprio arrivata alla completa maturazione e credo lo dimostrerà anche in Serie A dopo aver maramaldeggiato nella serie cadetta prima a Derthona e poi a Udine. Le altre italiane invece sono un mix tra esperienza anche in A come Natali (classe 2002 ma ormai da anni sulle scene) e Alice Milani reduce dalla formativa esperienza a Derthona con il battesimo nella serie maggiore di Castellani e Colognesi, coppia che ha fatto le fortune di Empoli la scorsa stagione aiutando la squadra di Cioni a vincere la Coppa Italia. Due giocatrici giovani ma non più giovanissime che però potrebbero sorprendere perché dotate entrambe di qualità anche se come ovvio potrebbero incontrare anche delle difficoltà. Poi le straniere, tre per scelta e per conservarsi un jolly da spendere durante l’anno. Cornelius è un play esperto capace di far girare la squadra, Hayes una guardia tuttofare, capace di segnare ma anche di dare una grande mano a rimbalzo, Archer il centro duttile e mobile adatto al gioco di Diamanti.

Broni insomma ha le carte in regola per salvarsi in tranquillità ed anche per dare fastidio a quelle squadre più quotate come San Martino, dovessero mai avere tentennamenti

Giocatrice chiave: Archer

Punto di forza: impronta di gioco precisa, lunghezza della panchina, palazzetto caldo

Punto debole: assenza di una go to guy, condizioni fisiche di Crippa e Russo, squadra tutta nuova da assemblare

8 – DINAMO SASSARI

Se c’è una squadra che ha rivoluzionato tutto quanto beh, questa è la Dinamo Sassari. Dall’anno scorso è rimasta solo Carangelo, sono andate via tutte compreso coach Antonello Restivo che fin qui è stato l’unico coach della Dinamo Women da quando è stata creata. Al suo posto Paolo Citrini, un avvicendamento inusuale se pensiamo che Paolo fungeva da addetto stampa e da telecronista ma nel suo passato troviamo ovviamente esperienze da coach soprattutto ai tempi di Meo Sacchetti e dello storico triplete. Il quintetto oltre a Carangelo vede le 4 straniere: Boros in guardia che aiuterà l’ex play della Nazionale a costruire gioco ma che darà anche punti, Poindexter che sarà la naturale sostituta di Sparkle Taylor a livello realizzativo, poi Didi Richards che è una giocatrice dall’ottimo pedigree, molto duttile e versatile sia in attacco che in difesa e poi la ormai 33enne Treffers, già vista in Italia a Lucca 3 anni fa disputare un campionato onesto in mezzo alle mille difficoltà che ha avuto la compagine toscana. In panchina un nugolo di italiane provenienti dalla A2 (a parte Spinelli) che hanno accettato la sfida di mettersi alla prova: Trozzola, Turel, Egwoh ma soprattutto Sammartino che sarebbe la più talentuosa e più pronta alla massima serie ma deve dimostrare di essere cresciuta caratterialmente. Un progetto interessante dunque che nasconde certamente insidie ed ostacoli, dovrà lavorare sodo coach Citrini per far quadrare i conti e l’Eurocup da un certo punto di vista potrebbe perfino aiutare, ma prima bisognerà passare i preliminari

Giocatrice chiave: Poindexter

Punto di forza: quintetto con tanti punti nelle mani, panchina lunga anche se da testare in A

Punto debole: inesperienza del coach e di molte giocatrici dalla panca, assemblaggio di 11 giocatrici nuove

9 – BRIXIA BASKET

Estate non semplicissima nemmeno per Brixia vista la querelle Tagliamento: dapprima aveva annunciato il ritiro per diventare DS e Team Manager del team bresciano salvo poi ripensarci e tornare a giocare, ma in Spagna. Il mercato però Brixia lo aveva già chiuso decidendo di confermare dall’anno scorso solo Togliani, Bongiorno e Scalvini. E’ arrivata Sofia Frustaci che secondo me è un buon innesto: reduce dalla buona stagione personale ad Alpo merita senz’altro la A ed anzi ha ancora margini di miglioramento. Poi le altre italiane arrivano tutte dalla A2 o B come Benny Aghilarre che a Treviso ha giocato la finale di A2 ma da specialista, come Martina Crippa che a Giussano ha chiuso un ciclo biennale con più ombre che luci ma lasciando intravedere un potenziale inespresso non indifferente, come l’italo brasiliana Delboni che darà fisicità, grinta ed atletismo. Le straniere sono anche loro delle scommesse: Velichova è una guardia dalle buoni doti realizzative ma sarà da verificare la tenuta difensiva essendo piuttosto esile, Richard viene dall’esperienza nella NCAA dove viaggiava sui 17 punti a partita conditi da 7 rimbalzi ma con una peculiarità tecnica importante: pochissimi tiri da tre punti tentati, caratteristica che nel gioco europeo è più che fondamentale per un ala forte. Vedremo coach Zanardi come la incastrerà e se magari riuscirà a migliorarla da questo punto di vista. Il centro invece sarà la polacca Winkowska che nell’ultima stagione ha avuto pochi minuti a disposizione. Si pensava potesse essere la terza lunga con l’arrivo magari di un 5 americano, invece è uno scenario che non si verificherà ad inizio stagione, ma potrebbe diventare realtà più avanti

Coach Zanardi avrà tanto lavoro da fare, Brixia sarà una di quelle squadre che si giocherà la salvezza e che tenterà di evitare i playout. Impresa possibile ma non sarà una passeggiata

Giocatrice chiave: Velichova

Punto di forza: la solidità di Togliani e Frustaci, la voglia di emergere delle straniere

Punto debole: panchina corta specie nelle lunghe, chimica da trovare avendo cambiato tanto

10 – PB63 BATTIPAGLIA

Il penultimo posto del nostro ranking è della Polisportiva Battiapagliese ma devo dire che sono stato indeciso fino all’ultimo per metterla nona. Perché il quintetto è, o dovrebbe essere, di qualità con Rosa Cupido confermatissima alla guida della squadra, Baldassarre o Potolicchio da guardia, Peoples da guardia-ala lei che lo scorso anno in Portogallo ha chiuso la stagione con ottime cifre, Fokke da ala forte (anche per lei ottimo campionato in Islanda con stats di livello) e come centro l’americana Shoup-Hill. Un quintetto dalle tendenze offensive, con le giocatrici chiave che non dovrebbero faticare a segnare punti. Quel che invece non mi convince è la panchina perché a parte Valcheva che cambierà le lunghe e a parte quella tra Potolicchio e Baldassarre che partirà a gara in corso, le altre sono tutte giovani o giovanissime senza la benchè minima esperienza di serie A. E’ vero che la stagione con 11 squadre è corta e con poche partite, ma una rotazione a 7 è lo scenario più probabile e coach Braidotti si dovrà augurare che non venga un raffreddore a nessuna

Raggiungere i playoff come lo scorso anno sarebbe un sogno e non è così infattibile vista la concorrenza, ma sempre per questo equilibrio imperante potrebbe anche ritrovarsi in brutte acque, esattamente come tutte le squadre dal seed numero 7 in giù.

Giocatrice chiave: Peoples

Punto di forza: la forza offensiva e i punti nelle mani delle straniere, la leadership di Cupido

Punto debole: più che debole è un incognita, la difesa. Ma visto le tendenze delle giocatrici direi che è probabile non sia un punto di forza…. Ed anche il coaching staff è un incognita con Braidotti alla sua prima esperienza da HC

11 – PANTHERS ROSETO

La seconda neopromossa la troviamo all’ultimo posto del nostro Ranking ed il perché è presto detto: se il mercato ha portato a Roseto due lunghe titolari di qualità come Verlasevic e Ustby e di grande carattere come Bura sistemando dunque il front court ( in più è rimasta la capitana Coser a dar manforte, è nei reparto piccole che si annidano tutti i dubbi. A partire dai playmaker che dovrebbero essere Lucantoni e Moroni. La prima, bimedagliata di bronzo con l’Under 20, ha giocato una ottima stagione scorsa ma ora arriva l’esame più difficile, quello con la serie A. Ce la farà Lavinia ad adattarsi subito senza ad esempio soffrire la pressione di atlete con corpi e velocità ben diverse da quelle a cui è abituata? E Moroni, sarà quella affidabile vista a Faenza e Sassari o quella sbiadita e confusionaria dell’anno scorso al Sanga? Questi gli interrogativi principali che possono variare e di parecchio la stagione delle pantere rosetane. Negli altri ruoli troviamo Puisis, uscita dall’università di South Florida dove ha giocato fino ad aprile anche Blasigh, guardia americana alla prima esperienza senior e poi Bea Caloro, che la Serie A l’ha assaggiata ancora minorenne a Costa ma ora appare molto maturata soprattutto fisicamente senza però aver perso la sua proverbiale grinta. In panchina oltre a Coser Bura e a Moroni ci saranno anche la confermata Gianella Espedale e Silvia Nativi anch’essa di ritorno dagli Usa: firmò quando per Roseto la promozione era solo un sogno ma ora che è nella grande pista da discoteca della A vedremo se e come ballerà.

La squadra comunque pare attrezzata per giocarsela con tutte quelle della propria fascia, dove regnerà a mio avviso un forte equilibrio e quindi potrebbe essere che Roseto sopravanzi ad esempio Brixia e Sassari o Broni; e comunque c’è un precedente che fa ben sperare e lo dico a beneficio dei tifosi rosetani che stanno leggendo: lo scorso anno su queste colonne avevamo affibbiato l’ultimo posto a Faenza dandole poche chances di salvezza, sappiamo tutti come è andata a finire…….

Giocatrice chiave: Lucantoni

Punto di forza: entusiasmo, aggressività difensiva, gioventù, calore del pubblico

Punto debole: giocatrici chiave alla prima esperienza in A, tasso atletico non eccezionale

Cristiano Garbin

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