Riparte il treno di Passo e Tiro oggi arriviamo alla seconda stazione fermata Moncalieri, con noi in questa intervista il presidente Alessandro Cerrato.
Salve presidente parlando di settore giovanile, quali sono i vostri canali di reclutamento e quante atlete avete?
Sul reclutamento in primis puntiamo sulla nostra città con una forte presenza nelle scuole elementari di Moncalieri, ma siamo una realtà aperta a 360 gradi su tutto il territorio torinese, siamo presenti in quattro scuole nella zona precollinare di Torino, per capirci zona Molinette grazie alla fattiva collaborazione con Eridania, abbiamo ottimi rapporti anche nella zona di Chieri col Bea, sono società che indirizzano man mano nella crescita cestistica le loro ragazze verso di noi per poter realizzare un ulteriore step tecnico.
Come numero delle atlete al 30 giugno 2025 dalla U13 alla U19 abbiamo avuto circa 180 ragazze, numero in costante crescita.
Quali infrastrutture utilizzate?
Noi utilizziamo il Pala Einaudi dove abbiamo una concessione di 20 anni, un palazzetto che ha visto la serie A/1 e dove oggi si gioca la serie A/2 nazionale, abbiamo la Nino Costa in Strada del Bossolo con affidamento annuale e sempre su Moncalieri possiamo utilizzare anche la palestra Maiorana e Tagliaferro, ma nell’ottica della nostra espansione verso tutto l’hinterland torinese abbiamo palestre anche a Chieri ed a Torino .
Come è il rapporto tra la società ed i genitori delle ragazze?
Guardi su 180 ragazze, diciamo che 175 non hanno portato nessun problema, poi è ovvio che ci puo’ essere il genitore più sanguigno nelle sue esternazioni, ma possiamo contare su una struttura di dirigenti molto importante che riesce ad inizio stagione a spiegare il nostro codice etico e comportamentale alle famiglie cosi da evitare spiacevoli episodi che si vedono in giro per l’Italia, la nostra ricchezza è il nostro capitale umano.
In questa stagione con le vostre categorie quali risultati avete ottenuto?
Allora è stata una stagione molto brillante per le nostre ragazze, con la U19 abbiamo intrapreso una splendida collaborazione con la Granda College Cuneo ed abbiamo vinto il titolo regionale e siamo entrate nelle migliori 16 d’Italia, con le U17 siamo arrivate terze in Piemonte, con la U15 abbiamo vinto le regionali e siamo state la quarta potenza italiana, con l’U14 terze in Regione sotto il nome di Crocetta e quarte in Coppa Italia, mentre in U13 sotto il nome di Eridania siamo arrivate seconde cedendo di quattro punti solo a Nole.
Avete intrapreso qualche percorso di collaborazione con società del territorio?
Certo, ci siamo posti l’obiettivo ambizioso di essere un punto di riferimento per le ragazze della provincia di Torino che vogliono sognare con una palla a spicchi tra le mani, quindi collaboriamo con Eridania da più d 10 anni per la zona pre collinare del capoluogo sabaudo , abbiamo intrapreso lo scorso anno una collaborazione fondamentale con la storica Crocetta che ci ha dato l’opportunità di accrescere il nostro tasso tecnico e non voglio esagerare ma credo che questo rapporto ci porterà nel breve periodo a lottare per i titoli nazionali di varie categorie.
Altra collaborazione che voglio sottolineare è quella con Cuneo sia sull’U19 che sulla serie B per aumentare le opportunità di minutaggio e quindi di esperienza cestistica per le nostre ragazze, e come non ricordare il rapporto col Venaria del presidente Mitton che in futuro diventerà nel nostro pensiero il nostro reclutamento per tutta la zona nord di Torino, dove attualmente collaboriamo anche nella gestione della suddetta società, e dove prossimamente speriamo di aumentare la nostra presenza, e permettere dall’ under 17 alle ragazze più meritevoli di avvicinarsi al mondo Moncalieri.
Quali rapporti avete con l’amministrazione comunale, è al vostro fianco dopo qualche dissidio del passato?
In passato nessun dissidio, giocammo il nostro ultimo campionato di serie A/1 a porte chiuse per problemi strutturali del Pala Einaudi, ricordiamo una struttura del 1976, per problemi burocratici di ammodernamento di piccole parti della struttura dove purtroppo per via di un nuovo regolamento era molto difficoltosa la presentazione delle varie documentazioni, cose di cui l’amministrazione comunale era esente da colpe, ma sappiamo che in Italia la burocrazia è lenta e macchinosa ahimè, ma tengo a sottolineare che qualsiasi progetto noi presentiamo alla giunta comunale riceviamo solo elogi e supporto oltre che una continua presenza alle nostre attività.
Nella gestione della società , quale è la voce dei costi più ampia e difficile da ammortizzare e quali i maggiori ricavi?
Sicuramente la gestione delle infrastrutture ed il pagamento delle utenze a loro annesse sono i nostri più alti costi, ma riusciamo a sopperire con una importante rete di sponsorizzazioni che non si limita solo a Moncalieri, ma il fatto di partecipare ad un campionato nazionale coma la A/2 ci ha aiutato a trovare aziende anche a Torino o in importanti centri dell’area nord come Settimo Torinese e questo sta aiutando in maniera esponenziale i nostri investimenti nel settore giovanile.
Oltre a giovani ragazze state lanciando giovani allenatori, quale il vostro programma?
Abbiamo costituito mi permetto di dire una vera Academy del settore, faccio dei nomi Lara Pozzato( ha allenato Pegli in serie B), Logallo (coach di Vicenza in A/2)nascono a Moncalieri, non ultimi Terzolo ed il rientrante Lanzano fresco vincitore di un campionato di serie B, ci aiuta tanto l’occasione di collaborare col maschile con Moncalieri o il Gran Torino Draft Basket e questo porta grandi frutti, voglio menzionare anche Sciannimanico, Cutrone, ed un Niccolo’ Musso che arriva appunto dal mondo Crocetta e che in futuro avrà sempre più spazio in particolar modo in un progetto rivoluzionario che guarderà all’U14 e forse anche ad altre categorie, amiamo l’ impeto dei giovani non solo sul parquet ma anche in panchina, loro possono cambiare il basket.
Perchè una giovane ragazza dovrebbe scegliere Moncalieri?
Diro’ qualcosa di forte ma in cui credo fermamente, lo svincolo è qualcosa che puo’ fare solo bene al movimento, perchè obbliga le società ad investire su ogni singola atleta, a credere in tutte logicamente in base alle proprie abilità tecniche, ma serve perchè le proposte da fare alle ragazze devono essere serie e fattibili, ho visto troppe ragazze lasciare il basket perchè dopo tante favole raccontate la domenica non venivano neanche convocate, oggi quelle ragazze se prese in giro o se non si sono trovate bene possono essere libere ogni anno di andare dove vogliono, quindi vi è sta una responsabilizzazione delle società, chi racconta storie non riesce poi a stare in piedi.
Credo anche che dobbiamo evitare i duopoli per far crescere il movimento, Derthona è forte, noi ragioniamo in grande per il bene delle ragazze, ma sono felice se realtà come Polismile oppure Nole che ha vinto quest’anno l’U13 regionale, riescano ad imporsi e far salire il loro livello, perchè più società abbiamo che lavorano bene sul territorio, più opportunità di crescita avranno le nostre ragazze, ricordiamo sempre che il basket deve essere portatore di inclusione sociale.
Lanzano è tornato a casa, del roster della serie A/2 chi resta e chi arriva?
Come la scorsa stagione, pensiamo di fare un roster quasi tutto italiano, con Lanzano che ritorna a casa come head coach, poi avremo un bel gruppo di confermate che saranno Grosso, Avagnina, Corgnati, Gesuele, abbiamo una trattativa in corso per la riconferma di Salvini e speriamo vada bene, Obaseki impegnata in questi giorni all’Europeo U18, è tornata la croata Karmen Cicic dopo una parentesi al Sanga Milano, abbiamo preso da Vicenza Marta Pellegrini, da Pallacanestro Torino è arrivata Varaldi, aggiungeremo delle giovani interessanti come Bifano arrivata dalla Polismile, per dare a queste ragazze minuti importanti in un palcoscenico nazionale.
Lei fa parte del consiglio della LBF, cosa bisogna fare per risollevare le sorti del basket femminile?
Il movimento sta crescendo, ma dobbiamo darci regole chiare e nette altrimenti ogni anno vi saranno troppe incertezze, se vi sono solo 8 squadre in grado all’inizio di sostenere queste regole, si fa una A/1 ad otto, se vi sono solo 16 squadre per fare una serie A/2 con regole chiare , si fa una serie A/2 a 16, poi negli anni seguenti vedrete come sempre più società inizieranno a parametrarsi verso canoni e regole che non devono continuamente variare, ma che devono essere certezze per le società, poi se la nazionale ci regala queste imprese come il bronzo agli Europei cio’ facilita il tutto, ricordo a tutti che in nazionale U20 abbiamo sei ragazze sopra i 190 centimetri,cosa mai vista prima abbiamo grosse potenzialità da sfruttare, ci siamo cullati sugli allori per troppi anni in passato, adesso bisogna muoversi, perchè il futuro del basket in Italia puo’ davvero essere a tinte rosa.
MATTEO AVAGLIANO