Eurobasket Women 2025 Finalina: è un bronzo ma luccica come un oro! Tutta l’Italia applaude queste 12 guerriere

Massimo Bulleri, Gianluca Basile, Matteo Soragna, Nikola Radulovic, Alex Righetti, Sandro De Pol, Michele Mian, Alessandro Cittadini, Roberto Chiacig, Davide Lamma, Jack Galanda, Denis Marconato.

Sono i 12 che 22 anni fa, nel giugno più caldo della storia (questo giugno 2025, è al secondo posto, guardate un po’ il caso…) vinsero una incredibile ed insperata medaglia di bronzo agli Europei, esattamente come le ragazze di questa fantastica Italbasket Rosa.

Ed esattamente come queste splendide 12 giocatrici lo hanno fatto contro una Francia strafavorita alla vigilia (allora poi c’era Tony Parker) ma con un decimo se non un centesimo della compattezza e della voglia di conquistare il podio delle azzurre. Altro punto di contatto, l’assenza oggi come allora del playmaker più talentuoso e con più estro: Pozzecco nel 2003, Matilde Villa oggi.

E’ finita quindi come tutti speravamo, questo bronzo spazza via la delusione per l’occasione persa venerdì sera contro il Belgio, e regala una gioia ed una soddisfazione enorme per tutto il movimento femminile, relegato per anni ai margini sia come interesse che come appeal anche (ma di certo non solo) a causa dei risultati scadenti della Nazionale

Ora è giusto festeggiare ma tra pochi giorni bisognerà mettersi subito al lavoro per non disperdere questo piccolo tesoro di popolarità che le partite in diretta tv hanno portato. Quindi voglio sperare che tutti si adoperino per promuovere la nostra serie A perché secondo me non saranno pochi gli appassionati di basket maschile (ma non solo) che hanno apprezzato questo Europeo e che potrebbero avere la curiosità di continuare (o di iniziare) a seguire anche il campionato femminile

Chissà che non possano vedere la Serie A o anche A2, dal vivo o in tv (in chiaro), conquistati da un basket diverso ma non meno appassionante di quello maschile. E chissà che qualche volto a noi noto non inizi ad affacciarsi presso i grandi media nazionali come radio, tv o quotidiani, altro sistema efficace per aumentare la popolarità del basket con la effe.

E soprattutto chissà che le società trovino più sponsor interessati ad associare la loro immagine con quella di queste splendide ragazze che sono la fotografia di tutto un movimento. Perché anche nella nostra A o anche in A2 si trovano atlete coraggiose, che non mollano mai, che gettano spesso il cuore oltre l’ostacolo, venendo poco ricompensate dal sistema.

Pensiamo anche alle società, di cui molte in difficoltà economiche, che questo bronzo accenda i fari anche su di loro che fanno i miracoli per ragranellare il budget necessario per affrontare una stagione. Anche qui, speriamo che questo bronzo smuova qualcosa, perché ad esempio gi abbandoni di squadre come Mantova, Udine e Spezia tanto per dirne 3 stridono in questo panorama di buoni ascolti tv e di un rinnovato interesse anche della carta stampata.

Ma torniamo alle nostre ragazze, perché siamo sempre stati convinti (e lo avevamo scritto più volte) che la chiave sarebbe stata la nostra difesa, e che l’attacco non era il primo degli eventuali problemi. Cinquantaquattro punti lasciati alla Francia sono un dato pazzesco, certo le transalpine non erano al loro 100% soprattutto dal punto di vista mentale ma ho visto per 40 minuti le azzurre lottare su ogni pallone, non commettere mai errori di distrazione e/o pigrizia, aiutarsi a vicenda in una maniera che dovrebbe essere filmata e fatta vedere a qualche corso di team building.

Una squadra così coesa da far innamorare tutti quanti, anche i puristi, anche gli scettici ( e dopo l’infortunio a Matilde erano la maggioranza). Ed a Parigi rifletteranno su questo perché la squadra che abbiamo visto sia in semifinale che in questa finalina ha mostrato i soliti difetti. Poca unità di intenti, squadra che va a strappi dettati dal talento singolo, tante giocatrici che non vengono sfruttate per il loro potenziale. Buon per noi, ovviamente, ma una severa lezione per le cugine d’Oltralpe

Abbiamo parlato della difesa ma anche l’attacco ha avuto il suo peso nella vittoria con esecuzioni basilari ma efficaci, con qualche errore dettato talvolta dalla mancanza di talento individuale per levarsi dai guai, talvolta da avversarie più grosse e fisiche eppure più veloci. Ma in questi Europei con la maglia ITALIA numero 9 coach Capobianco poteva sfoggiare l’arma totale. Parlo di Cecilia Zandalasini che ad una partita dalla fine del torneo si merita alla grande il premio di MVP assoluta.

Sappiamo che i criteri FIBA sono piuttosto rigidi nel premiare la stella della squadra vincente ma a sto giro avrei fatto un eccezione: Cecilia ha giocato 6 partite clamorose secondo me, sia tecnicamente, sia come solidità mentale ma anche difensivamente che è un aspetto che dato il suo grande talento è sempre passato in secondo piano.

Questo Europeo comunque è un grande spartiacque della sua carriera, a mio avviso da qui in avanti la vedremo molto spesso in questo formato, da leader non soltanto tecnica ma anche emotiva. A Schio si stanno fregando le mani, le avversarie di Eurolega sono avvisate.

Due parole anche sul coach , chè su tutte le altre nei prossimi giorni arriverà il Pagellone dell’Europeo. Capobianco ha dimostrato coi fatti di essere perfetto per allenare questa squadra, non dimentichiamo che già nel 2017 fece molto bene e la corsa dell’Italia fu fermata soltanto da episodi.

Giustissimo l’Mvp per il miglior coach, ha coinvolto tutte e 12 le ragazze, ha capito che con una difesa forte era la conditio sine qua non per fare strada, ha convocato le giocatrici più funzionali al suo progetto, ha dovuto far fronte all’infortunio di Matilde convocando Santucci ma facendola subito sentire importante (capito, Mazzon?), ha tagliato su misura l’abito più bello per Zandalasini che ha ripagato giocando insieme alle compagne forzando veramente pochissime volte rispetto alle ultiem edizioni di Eurobasket, segno che non era solo cambiato qualcosa, ma tutto quanto

Ma anche tatticamente e tecnicamente mi ha conquistato con i suoi cambi di assetti, Pan da 4 tattica, sia Pasa che Trimboli utilizzate da 2, ha capito quando era il momento di dar fiducia a Fassina dopo che a Bologna sembrava la dodicesima, in questa finalina ha messo in difficoltà la Francia con una zona che poi saltava ad uomo. Senza parlare poi della carica emotiva e dell’approccio sempre positivo verso le ragazze.

Ora festeggiamo tutti assieme, iniziando a dare uno sguardo al futuro che si chiama PreMondiale, perché nell’analogia con la maschile del 2003, non sto nemmeno a ricordarvi cosa fecero gli azzurri, con Pozzecco in campo, l’anno successivo……..

IL TABELLINO : ItaliaFrancia 6954

LE PAGELLE

Costanza VERONA 8,5: una partita clamorosa di Cocca, una se non la migliore della sua carriera. Il classico viandante ungherese che guardasse il tabellino non lo direbbe ma noi che abbiamo visto la partita glielo spieghiamo così: segna punti pesanti, ruba palloni pesanti sia a rimbalzo che in difesa, sempre nel centro del gioco. Ha avuto un momento in cui da casa temevamo avesse finito la benzina. Invece è bastato un pit stop in panca per tornare nel finale a guidare il bolide azzurro verso la vittoria. Ah, dimenticavo: aveva anche il peso emotivo della tripla sbagliata contro il Belgio addosso, quindi una cosa è certa. Cocca non la scalfisce nulla.

Martina FASSINA 7,5: anche oggi Capobianco attende per metterla dentro e nel primo stint sembrava fosse finito il magic moment della partita contro il Belgio. Invece nel momento del bisogno ha tirato fuori dal cilindro le due giocate che hanno stroncato definitivamente la Francia.

Cecilia ZANDALASINI 9,5: partita da top 3 europea, quale è senza bisogno della premiazione del quintetto ideale. In attacco il suo tiro non è marcabile da nessuna transalpina, oggi capisce che è meglio evitare di andare troppo nel pitturato ed allora fa impazzire la difesa francese con i suoi palleggi sincopati seguiti da tiri che a malapena muovono la retina. Ma poi, cosa meno visibile, mi ha colpito tanto la difesa. Anticipi importanti sulle ricezioni in post, ha tenuto sempre gli uno contro uno, si è applicata alla grande in una materia che storicamente non è mai stata il suo forte. Che il cielo ce la conservi così, l’anno prossimo potremo continuare a sognare

Jasmine KEYS 7: le francesi le tolgono il pick and pop e gli spazi per il tiro da tre, lei commette subito due falli ma nella ripresa è importantissima con le sue giocate di pura astuzia che ci regalano tiri liberi e falli presi in situazioni difficili.

Lorela CUBAJ 7: all’inizio meno brillante e presente del solito soprattutto a rimbalzo, tiene però in difesa sia contro Rupert che contro Badiane. E nella ripresa esce alla distanza, nonostante un piccolo infortunio la tolga momentaneamente dalla gara, come una mezzofondista chiudendo con dei chiodi di bronzo il sarcofago bianco rosso e blu.

Mariella SANTUCCI 7: in attacco sbaglia due tiri tentati in maniera avventata ma da lì in avanti gestisce con oculatezza la situazione, conquistandosi falli importanti sulla pressione francese e trovando spesso la compagna libera. Altra partita solida di una giocatrice con attributi grandi come il suo cuore enorme

Francesca PASA 6: partita dai due volti. Nel primo tempo attacca furiosamente e con successo la difesa avversaria con accelerazioni che manco la Mclaren di Norris, nelal ripresa invece deraglia come una F.2 con gomme slick sul bagnato.

Francesca PAN 7: Anche lei, dopo lo 0/2 ai liberi in semifinale, si prende una rivincita importante. Una tripla all’inizio e tanta difesa alla fine nel solito quintetto tattico proposto dal coach. E poi una stoppata da highlight

Sara MADERA 7,5: aveva giocato pochissimo in semifinale ma se c’è una giocatrice d’orgoglio è proprio Sara che mette piede in campo e fa una difesa da manuale. Da lì ho capito che sarebbe stato un bel pomeriggio per lei, infatti poco dopo un gran canestro da 3 ed un altro in taglio back door. Due azioni che hanno pesato parecchio nonostante siano state fatte nel primo tempo

Olbis ANDRE’ 7: oggi costretta ad un minutaggio più alto, segna un canestro di rapina, lotta a rimbalzo anche se contro le francesi ha vita dura. Ma nell’ultimo quarto regala certezze difensive e segna dopo una delle azioni più bella rollando a canestro e venendo pescata alla grande da Fassina.

Stefania TRIMBOLI sv: eroina a Bologna, 79 secondi in questa sfida, uno dei simboli di questa squadra che ha saputo trovare sempre protagoniste diverse

Laura SPREAFICO sv: soli 4 minuti e spicci per dar fiato alle compagne, non incide ma nemmeno fa danni. Probabilmenteha giocato l’ultima partita in maglia azzurra, ma chi non vorrebbe chiudere in questa maniera?

Valeriane AYAYI 6: Con 8 punti e un minutaggio importante, ha provato a essere un punto di riferimento per l’attacco francese, tirando tuttavia solo 3/8 dal campo. Ha cercato di dare un contributo su più fronti, ma la sua incisività non è bastata a ribaltare l’inerzia della partita. Nonostante l’impegno, ha faticato a trovare la continuità necessaria per fare la differenza in un match così teso.

Marie-Paule FOPPOSSI 5: Ha provato a dare una mano in attacco, ma non è riuscita a imporsi sotto canestro e a trovare ritmo. La sua presenza è stata più di sacrificio che di vera incisività, trovandosi spesso chiusa dalla difesa azzurra e non riuscendo a lasciare un segno tangibile sulla gara.

Iliana RUPERT 4: Ancora una serata da dimenticare. Nonostante i pochi minuti (poco più di 13), la sua prestazione è stata ben al di sotto delle aspettative, non riuscendo a incidere minimamente e a dare il contributo che ci si aspetta da una giocatrice del suo calibro. È apparsa fuori fase e incapace di trovare la giusta energia, risultando quasi impalpabile in campo. Il libero sbagliato in semifinale che ha condannato la sua squadra alla sconfitta è decisamente una bella botta…

Janelle SALAUN 4,5: Il suo 1/7 dal campo (e 0/3 da tre) evidenzia una serata difficile al tiro. Ha lottato per quasi 28 minuti, provando a dare il suo contributo in diversi modi, ma la mira non l’ha assistita. Ha dimostrato grinta e voglia di fare, ma la concretezza offensiva le è venuta meno nei momenti cruciali della partita. Ha sofferto terribilmente Cecilia Zandalasini, che ha vinto alla grande il duello contro l’ormai ex Schio.

Marieme BADIANE 5: Il tabellino segna 2 punti in oltre 19 minuti, con 1/3 dal campo. Ha cercato di fare la sua parte sotto canestro, ma non è riuscita a imporre la sua fisicità e a essere un fattore decisivo. La sua prestazione è stata piuttosto anonima, con difficoltà a trovare spazi e a incidere sia in attacco che in difesa contro le avversarie azzurre.

Migna TOURE 7: La migliore e l’ultima ad arrendersi per la Francia. Ha chiuso come top scorer della sua squadra con 13 punti in oltre 30 minuti. Ha cercato di trascinare le compagne con la sua intensità e le sue penetrazioni, ed anche con quel tiro fortunoso da tre punti di tabella, provando a essere una costante minaccia offensiva.

Leila LACAN 5.5: In 24 minuti di gioco, ha messo a segno 6 punti, ma con brutte percentuali. Ha avuto diverse opportunità per incidere, ma la mira non è stata dalla sua parte, e ha faticato a trovare il giusto ritmo offensivo. Nonostante l’impegno e la volontà di creare, la concretezza le è mancata nei momenti chiave della partita.

Romane BERNIES 6,5: Ha cercato di dare un contributo in termini di organizzazione del gioco e difesa, con la sua esperienza. La sua è stata una prestazione di sostanza, forse più dedita al lavoro sporco che ai lampi offensivi, ma ha fornito un apporto utile alla squadra, pur non essendo decisiva per le sorti del match.

SALA STAMPA

Pagelle della Francia di Dario Salvatorelli

Cristiano Garbin

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