Eurobasket Women 2025 Semifinale: Delaere si, Verona no, l’Italbasket è beffata ma giù il cappello per le guerriere azzurre!

L’accettazione della sconfitta, la metabolizzazione di un forte dispiacere, reagire ad un evento sfortunato senza lasciarsi andare alla disperazione, all’ira e men che meno all’irrazionalità. Tutti grandi pregi che purtroppo non mi appartengono, almeno non tutti

Come martedì avrei potuto farne 3 di articoli tanto era l’entusiasmo, oggi faccio fatica a tradurre le mie emozioni in parole. Sicuramente nel mare del web ci sarà chi lo farà molto meglio di me (anche più di uno, considerando che molti si stiano interessando dell’Italbasket Rosa, speriamo continuino anche in autunno…..)

E questo, volendo vedere, per il movimento vale quasi più di una medaglia: seminare interesse e cercare di mettere i germogli della passione in anime non ancora intaccate dal morbo splendido ed inguaribile chiamato passione per il basket femminile.

Accantono queste considerazioni filosofiche per andare dritto al punto: la Nazionale ha disputato una partita gagliarda, con errori certo ma con una solidità prima di tutto mentale che questo gruppo di ragazze non aveva mai avuto. E’ da qui che si deve ripartire, a prescindere dal risultato della finalina di domenica.

Certo tecnicamente questa sfida ci conferma una cosa: che l’Italia non può prescindere dalla difesa. Le azzurre sono finite sotto di 14 punti anche perché sono stati troppi ad esempio i back door subiti per punti facili, troppe ad un certo momento le triple aperte lasciate raddoppiando Meeserman che è un computer nel far uscire la palla dal raddoppio apparecchiando la tavola per le compagne che hanno sempre trovato la tiratrice libera piedi per terra.

Bravo Capobianco a mischiare le carte mettendo Pan da 4, velocizzando quindi le rotazioni sui close out e scommettendo sul calo delle percentuali da fuori del Belgio, mossa azzeccata e parzialone da 17-0 propiziato da Martina Fassina in attacco.

Ecco, se devo lanciare una critica è questa: ogni qualvolta la difesa avversaria ha deciso di alzare l’intensità difensiva su Zandalasini appiccicandole addosso ora Deleare, ora Mbaka, la squadra ha faticato ad inserirla nei giochi offensivi, si è giocato brani di 4vs4 ma facendo il gioco del Belgio perché la quinta era proprio Zanda, esclusa dall’azione.

Forse un paio di schemi per aiutarla a ricevere in movimento, una doppia uscita ad esempio ma anche un blocco cieco per forzare un cambio difensivo, avrebbe evitato le uniche forzature dal campo di Cecilia, fatte perché innervosita dalla difesa faccia a faccia belga e dalla fatica anche solo per ricevere palla.

Poi altra piccola critica, quella sui minutaggi: avevo già modo di scrivere nei pezzi precedenti, già da Bologna, che Fassina era riuscita a sbloccarsi da dietro l’arco e che stava giocando con un altra faccia rispetto al finale orribile di campionato. Il suo scarso utilizzo lo capivo poco, bravissima lei a darmi ragione.

Se devo trovare altri peli in quest’uovo bellissimo, dico anche che io oggi avrei provato Pasa da play cercando di sfruttare le sue doti difensive contro Vanloo ed Allemand sulla carta migliori rispetto a Santucci e Verona (che pure hanno fatto un discreto lavoro, considerando sempre la forza dell’avversario) e che in certi momenti avrei provato assieme Cubaj ed Andrè, ma Capobianco a riguardo ha idee diverse

Detto questo, le 3 sfide di Bologna e queste due di Atene ci hanno in qualche modo messo sulla mappa delle squadre che contano, perché tecnicamente tendiamo sempre a sottovalutarci rispetto alle altre nazioni: eh, il Belgio ha Meesseman, la Spagna ha tante grandi giocatrici come la Francia.

Ebbene, le abbiamo anche noi le grandi giocatrici: questo Europeo proietta Cecilia Zandalasini nel gotha del basket europeo. Forse lo era già, perchè non è che finora in carriera non avesse dimostrato nulla, ma per come ha giocato queste partite ora tutti la considerano una delle prime 4-5 giocatrici europee (e verrà sicuramente inserita nel quintetto ideale del torneo).

Poi Cubaj, anche lei ormai possiamo considerarla di livello top europeo, un gradino sotto poi ci stanno a mio parere Keys e Verona forgiate dalle euroleghe giocate in maglia Schioe poi un nugolo di giocatrici che possono ergersi a protagoniste di volta in volta. Sto già tirando delle conclusioni, quindi mi fermo qua perché c’è ancora la partita di domenica che può dare a questo Eurobasket un senso compiuto: intendiamoci, la Francia parte strafavorita e tornare a casa con la medaglia di legno cambierebbe poco nella considerazione e nella valutazione di questo gruppo.

La medaglia però, oltre ad avere una cassa di risonanza diversa, sarebbe proprio un premio alle ragazze per quanto fatto fino a qui: facile dire se lo meritano (per me meritavano la finale forse più del Belgio), vediamo che tipo di partita verrà fuori e soprattutto la reazione alla sconfitta da parte sia delle francesi (anche loro beffate nel finale con un risultato praticamente uguale 64-65) come delle nostre ragazze.

Perché bisognerà accantonare questa partita ed i mille rimpianti che ha generato, bisogna resettare e dare tutto negli ultimi 40 minuti del torneo. Si parte sfavoriti quindi, ma siccome è da inizio torneo che dico che questa squadra mi ricorda quella maschile del 2003 vi dico e vi ricordo che anche in quell’occasione l’Italia perse di due punti contro la Spagna ma contro tutti i pronostici andò a conquistarsi il bronzo contro la……….non velo dico per scaramanzia, vi dico solo che il leader fu Tony Parker…….

Quindi ragazze, animo! Avete fatto innamorare l’Italia cestistica con il vostro cuore, la vostra resilienza, il vostro talento. Non siete riuscite a scalare l’Everest per pochi metri, domenica c’è il K2 che anche se più basso forse è più difficile ancora. Ma bisogna essere anche realisti, ed allora care ragazze vi chiediamo soltanto di proseguire così buttando in campo tutto e poi vada come vada.

IL TABELLINO : ItaliaBelgio 64-66

LE PAGELLE

Costanza VERONA 6: doveva passarla a Zanda nell’ultima azione? Forse. Solo chi ha giocato sa che quando una giocatrice che in faretra ha un ottimo tiro da tre ed una autostima di sè stessa sufficiente quel tiro se lo prende sempre. Anche perché il pssaggio di Pan era di quelli che telo chiedono di tirare, ed un altro extra pass sarebbe stato rischioso visto il poco tempo a disposizione; e poi, meglio tirare con 5 secondi sul cronometro per lasciare anche il tempo di agguantare l’eventuale rimbalzo offensivo. Vero anche che Cocca non guarda nemmeno alla sua destra (dove c’era Zanda libera, anche se appare non prontissima a ricevere palla), prende la boccia sapendo già di dover tirare. E’ andata male, amen. Peccato perché è partita forte con 4 punti in fila e nel finale una sua penetrazione era stata importante

Martina FASSINA 8: sono contentissimo della sua prestazione. Ha passato una primavera da incubo, cestisticamente parlando, e questo Europeo riconsegna all’Italia ed alla Reyer una giocatrice ritrovata, che quando gioca con aggressività mentale non ha nulla da invidiare a nessuno. Capobianco credo se ne sia convinto e mi aspetto più minuti già da domenica

Cecilia ZANDALASINI 6,5: altra partita matura, con il piccolo neo di 2-3 forzature fuori contesto. Ma in uno scenario in cui tutta la difesa è concentrata su di lei, con raddoppi sistematici e una sorta di gabbia, è umano volersi prendere dei tiri per mettersi in ritmo che da fuori possono sembrare forzati. La sua partita onestamente sarebbe da 7 ma anche qualcosa in più, non fosse per l’errore sull’ultima azione che le abbassa il voto, perché sopra di due a pochi secondi dalla fine non si va mai ad aiutare un esterna in penetrazione lasciando libera la tiratrice nell’angolo. Vanloo doveva essere quasi invogliata a tirare da sotto con Cubaj a rimontarla da dietro, male che vada avrebbe pareggiato. Invece Cecilia eccede in generosità ma fa la scelta sbagliata in quel momento e Delaera la punisce, e ci punisce, severamente

Jasmine KEYS 5: una tripla all’inizio e poi la sua partita è fatta di sofferenza. In difesa ed a rimbalzo su Meesseman, in attacco cercando di forzare qualche uno contro uno ma schiantadosi contro i corpaccioni delle belghe. Il meno 16 di plau minus è piuttosto significativo

Lorela CUBAJ 7: altra gran partita per Lorela che battaglia con Linskens, soffre anche lungo la gara ma nel finale esce prepotentemente rischiando di essere ancora decisiva. Ormai i suoi canestri in tuffo sono un marchio di fabbrica

Mariella SANTUCCI 6,5: contro le piccole del Belgio non è facile per nessuno ma Mariella ci mette la solita grinta unita alla solita furbizia. Unica pecca quel paio di penetrazioni avventate finite male, sono iniziative che non si deve prendere

Francesca PASA 5: dopo tante belle prove oggi ha steccato. Confusionaria in attacco dove non trova pertugi, non morde in difesa come potrebbe ed allora il coach la panchina per il resto della sfida

Stefania TRIMBOLI sv: sette soli minuti in cui non si è vista mai. Per caratteristiche tecniche, oggi non era la sua partita.

Francesca PAN 5,5: il quintetto con lei da ala forte è la chiave della rimonta, le sue due triple hanno aiutato ma lo 0/2 ai liberi nel finale pesa come un macigno sull’esito della gara e non riesco a darle la sufficienza per questo forse con un eccesso di severità

Sara MADERA 5: appare quella meno in sincrono con la partita, tira due volte da tre senza troppa convinzione e viene poi panchinata

Olbis ANDRE’ 7: 9 minuti appena in campo, nei quali cattura un paio di preziosi rimbalzi tramutati in canestri e difende duro su Linskens. Avrebbe dovuto giocare di più, in coppia con Cubaj specie durante il momento difficile dell’Italia.

Laura SPREAFICO 7: premio il cuore della capitana che entra dopo lo stop di 3 partite per il problema al piede mettendo una tripla delle sue. Forse anche lei poteva avere un poco più spazio

BELGIO

Pagelle di Dario Salvatorelli

Nastja CLAESSENS 6: Ha firmato lei dalla lunetta il massimo vantaggio di +14 per il Belgio. La sua prestazione si ferma alla sufficienza, con spunti positivi ma senza continuità. Un contributo utile, ma non ha brillato particolarmente.

Antonia DELAERE 6,5: Autrice della tripla pesantissima che ha riportato avanti la sua squadra a pochissimi secondi dalla fine. Tralasciando ciò, in realtà non è stata molto presente viste le sue possibilità, soprattutto dall’arco dei tre punti. A Venezia ce la ricordavamo meglio.

Emma MEESSEMAN 7: La stella del Fenerbahçe ha confermato il suo status con una doppia doppia da 15 punti e 12 rimbalzi. Ha saputo trovare il suo ritmo, diventando inarrestabile nel terzo periodo nonostante percentuali non buonissime (alla fine 6/16 dal campo). Come tutta la sua squadra, è andata nel pallone nell’ultimo quarto, nel quale però ha segnato, in un momento decisivo (tanto per cambiare), un fade away pesantissimo da fuoriclasse. È stata per tutto l’europeo un punto di riferimento costante e leader in campo.

Kyara LINSKENS 6: Ha messo a disposizione la sua fisicità e presenza sotto canestro. Tuttavia, quando è stata caricata di falli, le è stato difficile difendere su Cubaj. Fatto sta che in tutto l’Europeo è stata un elemento importante dal punto di vista fisico per la squadra. Domenica sarà big match contro Awa Fam, la spagnola che potrebbe essere definita la nuova Awak Kuier. Vedremo che succederà.

Bethy MUNUNGA 5: Ha fornito minuti di energia, ma il suo impatto non è stato sufficiente, come dimostra il plus minus di -10, indice di una difficoltà per la sua squadra nel mantenere il vantaggio quando lei era in campo.

Maxuella LISOWA MBAKA 5,5: Ha portato atletismo e solidità in alcuni frangenti della gara; tuttavia, il suo impatto complessivo non è stato sempre costante. Ha mostrato potenzialità, ma può fare decisamente meglio.

Julie VANLOO 7,5: MVP della partita nonostante il 3/12 da tre; ha trascinato la squadra con 15 punti cruciali. Una prestazione da vera leader offensiva e spinta emotiva, sempre tralasciando il quarto quarto, in cui si è spenta come quasi tutta la sua squadra. Alla faccia di chi la criticava quando giocava a Ragusa!

Julie ALLEMAND 7: Regista impeccabile, ha distribuito gioco con grande lucidità e precisione, a confermare ciò è l’alley-oop per Vanloo che ha lasciato a bocca aperta tutto il Pireo. Ha aggiunto 11 punti al suo tabellino, gestendo al meglio ogni possesso. Punto fermo nell’organizzazione offensiva belga.

SALA STAMPA

Cristiano Garbin

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