Spagna-Francia è sinonimo di Instant Classic, e anche questa semifinale di EuroBasket Women 2025 non è stata da meno rispetto ai più memorabili confronti recenti tra due delle nazionali più competitive della pallacanestro mondiale, che sia basket maschile o femminile. C’è tutto e il contrario di tutto nei 40 minuti del Pireo, che portano la Spagna all’atto conclusivo per la seconda edizione consecutiva: i ribaltoni nel punteggio, la tensione finale, l’epilogo più crudele possibile per le sconfitte. Ci sono soprattutto diciassette anni di differenze tra le due grandi protagoniste dell’ennesimo capolavoro di classe e di carattere della squadra di Miguel Méndez. Da un lato, la classe ’89 Alba Torrens, che si prende la quarta finale della carriera con una prestazione di enorme presenza e un paio di giocate determinanti. Dall’altro c’è la fresca diciannovenne Awa Fam, che per larghi tratti ha dominato una partita da dentro o fuori sul palcoscenico più importante mai calcato finora. Appena due giorni fa, la giocatrice di Valencia era uscita in lacrime dalla gara con la Repubblica Ceca, sfogando la tensione accumulata in una vittoria sofferta e in una pessima prestazione personale, ora si è presa la squadra per mano e l’ha trascinata alla finalissima di domenica. Da una generazione all’altra, la Spagna non perde mai il suo carattere vincente.
Dopo aver passato i quarti di finale grazie a una raffica di triple, la Francia questa volta inizia alla grande facendo valere i suoi vantaggi fisici. Dopo i due bersagli di Ayayi e Foppossi nel primo quarto, la squadra di Toupane non trova più il canestro da dietro l’arco, ma sfrutta ogni occasione per andare a fare male in transizione. La difesa molto aggresiva sulla palla di Romane Bernies è il motore che aziona Toure e soprattutto Ayayi, che realizza 9 punti nel solo primo quarto. La Spagna mantiene la parità sul 18-18 dopo dieci minuti grazie all’ottimo impatto di María Araújo e una incontenibile Awa Fam, che fin da subito si dimostra molto più ispirata rispetto al quarto di finale di quarantotto ore prima.
Ancora senza Iyana Martín, fermata da una colite infettiva, questa volta le guardie spagnole faticano a entrare in partita, mentre dall’altra parte Leila Lacan apre il parziale del secondo periodo con due penetrazioni in fila. Anche Badiane si fa sentire in attacco, ma Carrera risponde con una tripla che vale i suoi primi punti di serata. Quello dell’MVP di quarantotto ore è uno degli ultimi guizzi di un primo tempo chiuso in grande sofferenza dalla squadra di Méndez, che con due perse di fila concede due canestri facili a Toure e Ayayi, che valgono il +9. Prima dell’intervallo si accende anche Janelle Salaün, che fissa il punteggio sul 38-31 a metà gara.
L’MVP delle ultime finali scudetto LBF, prima scelta offensiva anche per la sua nazionale nelle prime quattro gare, vive però una serata piuttosto complicata, imprecisa al tiro e poco decisa nelle scelte, e anche Iliana Rupert fatica a essere efficace su entrambi i lati del campo. Con due delle sue leader così in difficoltà, la Francia inizia a sentire improvvisamente il peso delle varie assenze illustri, entrando in una spirale negativa di triple forzate che abbassano le percentuali e la fiducia. Dall’altra parte, al contrario, i problemi di infortuni diventano una risorsa e un’opportunità per chi ha poco da perdere e tutto da dimostrare. La scossa arriva da una scatenata Helena Pueyo, che vive due minuti di delirio e infila la tripla del sorpasso sul 46-47. Anche Torrens e Fam mettono la loro firma sul parziale di 9-0 con cui si chiude il terzo quarto, con la Spagna sul +3 e in missione per la finale.
Toure prova a raffreddare gli entusiasmi avversari con un rimbalzo in attacco e il canestro del nuovo -1, ma Pueyo recupera un altro pallone e lancia Torrens per l’immediata risposta. La guardia di Zaragoza trova altri due punti poco più tardi per completare il suo momento magico, mentre la veterana lascia il posto a Elena Buenavida, il cui impatto è altrettanto fondamentale. La classe 2004 di Valencia segna dall’angolo per dare due possessi di vantaggio a meno di tre minuti dal termine, poi però nel possesso successivo Fam si ricorda di avere 19 anni e commette un fallo ingenuo per regalare tre tiri a Salaun, che va in lunetta e riesce a fare pace col ferro del Pireo. La Francia è di nuovo pienamente in corsa e torna avanti con una tripla di Bernies, poi a novanta secondi dal termine arriva il controsorpasso grazie a Mariona Ortiz. In un tesissimo finale in volata ogni pallone diventa pesantissimo, e Salaün e Ayayi falliscono la tripla del possibile sorpasso. L’ala delle Valkyries è costretta a mandare in lunetta Torrens, che fa 2/2. A 16″ dal termine e con tre lunghezze di vantaggio, la Spagna può permettersi di spendere fallo il più tardi possibile, scegliendo di commetterlo su Bernies, costretta a sbagliare il secondo per avere ancora una chance. Il piano riesce alla perfezione, Rupert prende il rimbalzo in attacco e subisce fallo con 0.8 da giocare. La numero 12 non può permettersi di sbagliare per allungare la partita all’overtime, ma il suo secondo tiro libero va lungo sul secondo ferro, Etxarri cattura il rimbalzo e mette fine a una sequenza da non credere. La Spagna vince 65-64 a raggiunge la seconda finale consecutiva, la Francia si ferma ancora in semifinale con un epilogo amarissimo.
Awa Fam chiude la sua prima grande serata da senior a livello internazionale con 21 punti, 9/13 al tiro, 9 rimbalzi e 31 di valutazione: è la prima under 20 a realizzare 20 o più punti in una semifinale dal 1989 a oggi. Doppia cifra anche per Alba Torrens, che chiude con 12 punti e 7 assist un’altra prova da fuoriclasse assoluta. Dall’altra parte non bastano 19 punti di Ayayi e 14 di Toure, con il 3/11 di Salaün e il 5/30 di squadra da tre punti che suonano come una condanna. Les Bleues si giocheranno il bronzo domenica contro l’Italia, mentre la Spagna avrà la sua rivincita contro il Belgio a due anni dalla fine di Lubiana 2023, a caccia di un titolo che manca dal 2017.
(Foto in evidenza: FIBA)