Aveva colto tutti di sorpresa, come un fulmine a ciel sereno, la notizia dell’offerta da parte della finalista della LBA a Cinzia Zanotti e ha fatto discutere il cosiddetto popolo dei social molto più che cento partite del Geas o anche del ritorno di Poeta all’Olimpia. Perché? Semplice, perché Cinzia sulla carta d’identità ha stampato nella casella sesso la parola femminile e questo per taluni basta e avanza per non considerarla degna di allenare una squadra di LBA, figurarsi la finalista.
Il coach del Geas comunque ha declinato l’offerta recapitatale dal presidente Ferrari, e le motivazioni a detta sua rilasciate al Giornale di Brescia (noi non l’abbiamo contattata direttamente anche se avremmo potuto farlo perché non siamo un sito di news e perché pensiamo che sia più corretto non disturbare in un momento così delicato) sono che, riporto il passaggio dal collega bresciano “Troppo stretti i tempi per prendere una decisione tanto importante quanto difficile”. L’articolo aggiunge che per Zanotti si tratta di un arrivederci e non di un addio, frase importante che rimanda quindi il tutto a data da destinarsi.
Da amante della pallacanestro femminile sono contento che Cinzia sia rimasta in LBF perché ha ancora tanto da dare sia come coach (il cui valore non si discute nemmeno, come anche a Brescia sanno) che come persona, nel senso che di persone perbene e corrette non se ne hanno mai abbastanza. Certo c’è l’altra faccia della medaglia, cioè che forse era una sfida da cogliere al volo. Credo che personalmente dopo tutto il percorso della sua carriera avrebbe significato un salto in un altra dimensione: di popolarità, di difficoltà perché Cinzia conosce a menadito la LBF ma non la LBA, anche certamente a livello economico.
Certo la situazione nello specifico di Brescia era particolare perché fare meglio del predecessore non sarebbe stato facilissimo, ed anche questo ha influito nel rifiutare l’offerta secondo me. Tutto quindi potrebbe essere soltanto rimandato, ma conoscendo Cinzia so che avrebbe accettato oltre che per mettersi alla prova anche solo per la goduria di zittire i critici (per non parlare dei maleducati e/o ignoranti) e per mostrare a tutto il mondo sportivo e non che il genere non conta, conta altro.
Forse non esistono donne che sono a capo di un team di uomini in altri ambiti? Non facciamo i retrogradi per favore, leggo che secondo molti Cinzia non avrebbe avuto autorità verso gli americani. Seriamente ci credete? Secondo me l’autorità verso gli americani (ma anche verso gli europei, verso gli australiani o verso gli eschimesi e i capoverdiani) uno la perde se non è competente e se non è capace di amalgamare un gruppo. Devo farvi l’elenco di coach uomini che hanno perso autorità verso i loro gruppi?
Per cui Cinzia ha certamente valutato che non era il momento giusto e ci sta, ovviamente le auguriamo che il treno ripassi, magari ancora più confortevole e veloce. Sicuramente Brescia avrebbe avuto parecchi tifosi in più, quelli che avrà nel momento in cui questo matrimonio si celebrerà.
Questa vicenda però ha avuto un effetto collaterale, a poche ore dalla qualificazione della Nazionale ai quarti dell’Europeo che ha regalato visibilità al mondo del basket donne e cioè che si è parlato di LBF al di fuori del classico recinto. Per il movimento direi che tutto fa brodo in un momento difficile come questo: voglio sperare che qualche tifoso della Germani o di altre squadre di LBA, magari incuriositi prendano a seguire anche la LBF chissà….(a margine, Italia-Turchia di domani su Rai2 è un altro indizio che forse il vento sta cambiando)
Perché non ci stancheremo mai di dirlo, maschile e femminile si chiamano entrambi pallacanestro. Saranno due sport diversi ma uno di certo non esclude l’altro, anzi. E’ bellissimo fidatevi conoscere entrambi i mondi a saperne apprezzare le cose belle…..ora poi con Passo e Tiro potete documentarvi sulla LBF come mai prima (e poi implementeremo anche la sezione maschile), ed allora……W il basket! (di ogni genere e tipo)
Cristiano Garbin