Dopo aver battuto la Slovenia all’esordio, la Lituania continua il suo momento magico, superando anche la Serbia nella seconda giornata del girone B di EuroBasket Women 2025. La squadra di Stanisauskas vince 74-63 grazie a un allungo decisivo nel secondo tempo, sbloccandosi in attacco e tenendo a distanza un’avversaria ancora più a corto di idee di quella vista ventiquattro ore prima contro l’Italia. Con Yvonne Anderson un po’ troppo nervosa e forse limitata da un problema al ginocchio accusato nel finale di ieri, la squadra di Marina Maljković non è riuscita a tenere il ritmo e rimanere a contatto quando il punteggio si è alzato, e ora è praticamente certa di non superare la prima fase. Entrambe le squadre saranno spettatrici attente dell’altra gara in programma stasera al PalaDozza di Bologna. Se la Slovenia dovesse battere l’Italia, sarebbe tutto rimandato all’ultima giornata, mentre in caso di successo le azzurre avanzerebbero ai quarti di finale insieme alla Lituania, con solamente il primo posto in palio nel confronto diretto di sabato. In ogni caso, alla Serbia servirebbe una combinazione piuttosto improbabile per avere chance di qualificazione, mentre le baltiche possono comunque contare su una buona differenza canestri globale, ma soprattutto sulle ottime dimostrazioni date in questi due giorni. Alla prima partecipazione a EuroBasket dal 2015, la qualificazione ai quarti di finale è sempre più vicina.
Se ieri l’avvio sprint aveva lanciato il successo lituano, questa volta il primo canestro dal campo arriva dopo quasi quattro minuti con Sinickaite. La Serbia difende sulla palla con buona aggressività, ma non in attacco non riesce a dare seguito a una buona partenza. Solo oltre la metà del primo quarto arriva il primo break, con una penatrazione di Janković e un appoggio in campo aperto della classe 2007 Jovana Popović, la giocatrice più giovane del torneo. La Lituania passa davanti grazie alla decisione nell’attaccare il ferro e guadagnarsi dei tiri liberi, che già erano stati un fattore nel primo tempo di ventiquattro ore fa: Jocyte non è precisissima dalla lunetta, mentre Labuckiene firma il sorpasso. Grigalauskyte trova due punti sulla sirena che fissano sul 16-14 il punteggio di un primo quarto tutt’altro che memorabile.
In una gara così tanto fisica faticano ad emergere le giocatrici di talento, tanto che Maljković decide di privarsi per quasi tutto il secondo periodo sia di Anderson che di Nogić (entrambe con due falli a carico), trovando comunque buone soluzioni dalla freschezza di Popović. Dall’altra parte è soprattutto il quarto di Laura Juskaite: l’ala ex Ragusa pesca due jolly trovando il gioco fa tre punti, poi serve un grande assist dal palleggio per il rimorchio di Grigalauskyte. Sono tra i pochi highlights degni di nota di un primo tempo più agonistico che tecnico, non aiutato dal metro arbitrale, chiuso in perfetta parità sul 30-30.
Dopo un primo tempo in cui si è vista solo a sprazzi, Jocyte sale di tono in avvio di terzo quarto, protagonista di un parziale di 10-3 in due minuti e mezzo. L’ormai ex ASVEL mette anche la tripla del +8, che diventa +9 con un altro gioco da tre punti di Juskaite. Questa volta la Serbia trova una risposta positiva da Nogić e Anderson, che firmano un 7-0 di parziale per tornare in singola cifra di svantaggio. Nonostante lo scarto ridotto, le baltiche hanno preso in mano l’inerzia e mantengono il vantaggio, anche perché dall’altra parte Anderson si scompone e commette due falli in attacco consecutivi, di cui uno antisportivo. Alla fine del terzo quarto il punteggio dice 54-49, ma nonostante l’allungo lituano la partita è tutt’altro che chiusa.
La Serbia prova a passare dalle mani di Nogić, ma la numero 17 non è ispirata come ieri contro l’Italia, per poi uscire per falli a due minuti dalla fine. Dall’altra parte arriva la tripla del +9 di Nacickaite, che con cinque minuti da giocare sa tanto di allungo decisivo, perché la squadra di Maljković ora deve rincorrere e non sembra avere lucidità. Coach Stanisauskas predica calma e giocate ragionate, e Juste Jocyte ha il ghiaccio nelle vene. La classe 2005 legge perfettamente quello che la difesa concede, prima col palleggio arresto e tiro dalla media e poi liberando sotto canestro Sventoraite, anche oggi prontissima nei momenti decisivi. A chiudere definitivamente i conti ci pensa Juskaite, che sale oltre quota 20 e sigilla il risultato dalla lunetta. Finisce 74-63, Lituania a punteggio pieno e Serbia ancora a mani vuote.
Juskaite è la top scorer dell’incontro con 24 punti (8/14 dal campo, 7/9 dalla lunetta), a cui aggiunge anche 9 rimbalzi. Per Jocyte la solita prestazione totale da 15 punti, 6 assist e 7 rimbalzi, mentre Sventoraite chiude con 14 punti e 8 rimbalzi. Dall’altra parte 13 punti di Anderson e Nogić e 12 di Janković, tutte e tre uscite per falli anzitempo. A conti fatti, la migliore è la diciassettenne Popović con 9 punti, 5 assist e 13 di valutazione. Troppo poco per una squadra a cui, per quanto in fase di ricambio generazionale, era lecito richiedere maggiore competitività.
(Foto in evidenza: Marco Brioschi)