LBA Playoff 2025 Semifinale G3: l’Olimpia Milano perde partita e inerzia della serie contro una Virtus Bologna menomata ma con grande cuore

Milano, 06 giugno 2025 – Nella gara della conferma l’ Olimpia dimostra la solita mancanza di solidità, tecnica e mentale, subendo la rabbia e l’acume di una Segafredo guidata da un Brandon Taylor partito, a sorpresa, in quintetto.

Bologna ha guidato la disfida per quasi tutti i 40 minuti, riuscendo a consolidare il suo vantaggio nei minuti finali, dopo aver subito il rientro di un’ Milano da battaglia, con Bolmaro a menare le danze e Mannion in panchina a guardare, ma nei minuti finale lo staff meneghino ha pensato bene di rimettere in campo il figlio di Pace, ed i felsinei hanno, guarda caso, ripreso in mano la partita.

Si parlava di solidità, ed allora affrontiamo l’argomento, quella mentale è palese, è l’ennesima partita decisiva che mentalmente l’ Armani cicca, e sembra che, da dopo la tragicomica rimonta subita nella partita casalinga contro lo Zalgiris, i biancorossi abbiano perso tranquillità e certezze, tanto da ciccare la gara casalinga contro il Barcellona ed anche l’ultima spiaggia europea proprio contro la Virtus alla Segafredo Arena.

Vista la parte mentale consideriamo le lacune tecniche, perché, imho, queste sono ancora più incredibili. Sono tre stagioni che Milano ha il problema playmaker, e, se per il primo anno i problemi di Pangos non erano preventivabili, per il 2023-2024 questi erano manifesti, ed è quindi inspiegabile che, in contumacia di Napier, per quest’anno si sia deciso di intraprendere la scommessa Dimitrijevic, praticamente all’esordio in Eurolega, e che dopo qualche giornata era già ai margini delle rotazioni, fra infortuni ed incomprensioni, guarda il caso, con Messina.

Altra considerazione tecnica è la sottovalutazione della partenza di Melli, il giocatore reggiano era l’anima difensiva della squadra, un giocatore di livello assoluto, che nelle rotazioni da campionato non è stato sostituito.

Detto questo un altro quesito che sarebbe carino porre è come mai un tiratore come Brooks non abbia neanche un gioco creato per lui, ma debba inventarsi tiri raccattandoli dalle briciole lasciate in giro dal terzetto Mirotic Shields Leday.

Accantonati i problemi meneghini sarebbe ingeneroso ed ingiusto non rammentare i grandi meriti della Virtus, che a 72 ore dalla pesante sconfitta di gara#2 è riuscita a fornire una prestazione di alto livello.

Senza Clyburn e Polonara, ognuno dei superstiti ha dovuto trovare dentro di sé quella energia che lunedì scorso era mancata, e, se al solito, commovente, willisreediano Shengelia oramai siamo abituati, si assistito al ritorno di Cordinier, tornato ai livelli olimpici, e soprattutto Ivanovic si è fidato nel dare le chiavi della squadra a Brandon Taylor, che ha risposto con un fortissimo PRESENTE, dirigendo la squadra, smazzando assist e prendendosi i palleggi arresto e tiro che da anni mancavano a questa Segafredo.

Pajola, per tre quarti di gara anonimo, ha tirato fuori nel finale tutto quello che aveva tornando ad essere il solito mastino, Diouf ha contribuito pesantemente alla vittoria sotto le plance, Akele si è dimostrato sempre attento e pronto a raccogliere dalla spazzatura tutto quello che passava, mentre Daniel Hackett metteva il canestro più importante della gara in piena rimonta milanese, fateci caso, stiamo parlando di giocatori italiani, che danno un contributo sostanziale…

Discorso a parte merita Capitan Belinelli che è sicuramente al tramonto di una carriera unica, ma che stasera è riuscito a stare in campo 11 minuti, dando pericolosità a tutto l’attacco bianconero, con le bombe, le finte, ed il solito back-door che regolarmente mette a segno ad ogni allacciata di scarpe, frutto, probabilmente, di una connessione telepatica con Pajola.

Permettetemi una considerazione su questa Virtus, che sarà una squadra costruita male, assemblata peggio e lasciata sola da società e dirigenza, ma questi ragazzi, durante tutta la stagione non hanno mai mollato, e neanche dopo partite molto sfortunate si sono sempre ripresentati pronti e seri, magari non lucidissimi, ma sicuramente mai svogliati,

Ultima nota che spiega la concentrazione con cui la Virtus è scesa in campo: 19/19 ai tiri liberi.

Se la gara avesse visto l’ Olimpia prevalere avrei fatto anche una chiosa estremamente velenosa sulla direzione arbitrale, ma oggi sono buono…

LE PAGELLE

2- Niccolò Mannion 5: non pensa, non sfrutta i suoi garretti esplosivi e manda in confusione tutto l’attacco milanese, in palese confusione come dimostra il velleitario tentativo di lucrare un fallo. Magari prima di fare le pose alla Michael Jordan a partita finita dovrebbe dimostrare di essere un giocatore vero.

5- Fabien Coseur 4,5: riesce a farsi uccellare da Belinelli su una finta che fa da inizio carriera, ha la fisicità di un impiegato del catasto alla vigilia della pensione e non riesce a far valere la propria sapienza cestistica.

7- Stefano Tonut s.v.: viene scongelato dopo 90 e passa minuti per 180 secondi, ma cosa si pretende da lui?

10- Leandro Bolmaro 5,5: gli fanno fare il playmaker, e non lo è, mette energia, ma anche lui si perde nel finale con un airball che denota tutta la difficoltà mentale dei biancorossi.

12- Armony Brooks 6+: non fanno un gioco per lui, ma lui i suoi tiri li raccatta, prova a dare una mano a rimbalzo e a difendere, ma sembra sempre uno spreco il non sfruttare la sua mano.

16- Zach Leday 5: inizia benino, ma dopo 5 minuti la sua efficacia si spegne e ritorna ad essere il timido, assente, Leday di questo scorcio di stagione.

17- Giampaolo Ricci 5,5: viene messo in campo e lui prova a fare le sue solite cose, mette la sua solita bomba, randella un po’ a destra e a manca, ma non incide come altre volte.

21- Diego Flaccadori sv: non so cosa si pretenda da lui, è stato il play più continuo di tutti i play off, e dopo un stint di 4 minuti lo si dimentica in panchina? Gestione curiosa…

25- Ousmane Diop 6+: non ha segnato, ma non è lì per quello, deve fare blocchi, chiudere l’area e fare tagliafuori, e lui lo fa, ed è l’unico uomo Olimpia con un +/- positivo, sarà un caso?

31- Shavon Shields 5: è talmente decisivo quando attacca il ferro che vederlo pascolare al largo, ruminando la palla, fa salire la rabbia. Pigro.

33- Nikola Mirotic 6+: prova a sfoderare tutti i trucchi del mestiere, ma stavolta non gli basta, viene spesso raddoppiato ed il suo post basso è meno inciso di altre volte.

00- Isaia Cordinier 7,5: sembra quello delle olimpiadi parigine, per la prima volta in questi play off torna ad attaccare il ferro ad ogni occasione, difende e schiaccia, se non sarà una solinga rondinella, ma una fioritura intera solo il tempo ce lo dirà, ma nel secondo caso non sarebbe una bella notizia per gli avversari della Segafredo

3- Marco Belinelli 6,5: dà un enorme contributo per pericolosità ed esperienza, coach Ivanovic lo schiera solo quando ci sono Coseur o Fiaccadori in campo, in modo da mascherare la sua difesa, ma alcuni suoi movimenti, anche a 39 anni, andrebbero ripresi e mostrati a tutte le guardie delle squadre giovanili dello Stivale.

11- Brandon Taylor 8: partita solidissima, come se conoscesse la squadra da sempre, detta i ritmi e si rende pericoloso dalla punta, i 7 assist sono roba finissima, beh dopo 4 anni era anche ora.

21- Tornike Shengelia 7,5: altra partita enorme, di sacrifico, di voglia, di cattiveria, di concentrazione, tanto che riesce a non protestare di fronte ad alcune fischiate imperscrutabili. Leader.

23- Daniel Hackett 6,5: primo tempo di lotta, pressa e mena chiunque gli passi accanto, come si deve fare in questo tipo di partite, nel finale mette un palleggio arresto e tiro centrale di un peso specifico mostruoso. Gli attributi non gli sono mai mancati.

30- Matt Morgan 5,5: inizia bene con una bomba, dopo tre voli oltre il canestro milanese diventa timido, e si mette ai margini della gara.

35- Mouhamet Rassoul Diouf 7: aiuta, non sbaglia un libero, tiene i piccoli e fa tagliafuori, si dimentica ogni tanto che Akele ha l’imperativo categorico di non abbandonare mai Mirotic ed allora sbaglia un paio di scalate, ma per il resto altra partita molto solida ed intelligente.

41- Ante Zizic 6: gioca solo se in campo c’è Diop, ma negli 11 minuti di impiego fa la prima giocata di potenza in maglia Virtus, mi sono commosso.

45- Nikola Akele 7: non abbandona Mirotic, neanche per andare in bagno, chiude, fa tagliafuori e segna punti pesantissimi, nonostante venga usato spesso come pungiball in area biancorossa.

Highlights:

Sala Stampa:

EA7 Emporio Armani Milano vs Virtus Segafredo Bologna 68-78

https://www.legabasket.it/game/25009/ea7-emporio-armani-milano-virtus-segafredo-bologna

Parziali: 15-25; 20-15; 19-14; 14-24

Andrea Cesari

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