Euroleague Basketball 2025-2026 #Day 2: Olimpia, ci è mancato davvero poco! La rimonta non riesce, vince il Partizan

Chiariamo subito che in molti avrebbero firmato per tornare da Belgrado con una vittoria e una sconfitta, anche se questo finale lascia l’amaro in bocca. Perché ad un certo punto nella rimonta ci abbiamo creduto tutti ma soprattutto ci stavano credendo i 12 in canotta (a proposito, ma mettere sul petto un banale OLIMPIA, pare brutto?) biancorossa

E’ andata diversamente, con la squadra di Obradovic che ha capitalizzato un primo tempo migliore sia in fase realizzativa sia come livello di aggressività con i milanesi invece piuttosto spaesati ed autori di errori marchiani per questo livello

Sprofondata a meno 20 la squadra di Messina si è compattata ed ha pian piano tentato la rimonta impossibile che si è spenta su quel tiro cortissimo di Guduric.

Qualche considerazione sparsa: questa edizione dell’Olimpia mi appare come più completa rispetto alle ultime e lo dico dopo due partite giocate senza forse il vero insostituibile del roster e cioè Lorenzo Brown. Negli altri ruoli troviamo molta varietà come caratteristiche ed anche parecchia quantità ma……ma, a mio parere, i top player sono fondamentalmente due. Brown appunto, che ha però 35 anni e il suo prime lo ha passato da un po’ e Guduric che pur essendo considerato da tutti un top player non è mai stato il leader delle squadre in cui ha militato fin qui

Anche ammesso e non concesso che i due si confermino dei giocatori tra i migliori d’Europa, basteranno per trascinare Milano nelle zone alte in classifica? Dico questo perché, in un torneo dove ormai il gioco di squadra conta sempre meno, date le qualità atletiche difensive che annulla i benefici del movimento di palla, ecco che a far la differenza sono le capacità dei singoli.

Di trovare punti fondamentalmente, e di trovarli nei momenti caldi quando la pressione difensiva è massima e quando l’ambiente esterno è una polveriera. Per adesso questo esame non è stato superato da Milano, che a mio avviso manca di handler di livello.

Ellis è un gran bel giocatore ma ad oggi è ancora acerbo, Mannion anche quando gioca bene non è mai affidabile al 100% né tecnicamente con il suo tiro ondivago nè caratterialmente dato che è piuttosto lontano dall’essere un leader ma è anche lontano dall’essere un giocatore costante

Il cammino europeo milanese quindi sarà costellato da tutti questi dubbi, che potranno anche sciogliersi strada facendo soprattutto se ci sarà la disponibilità di tutti nel far crescere l’impatto difensivo della squadra. Detto questo, mi gioco un cent che entro Natale Messina aggiungerà un esterno capace di creare a giochi rotti

IL TABELLINO: Partizan Belgrado – Olimpia Milano 80 – 78

DIAMO I NUMERI

11 – i minuti di Armoni (con la O) che ha messo a segno 12 punti. Un po’ pochini, non penso di essere stato il solo che ha implorato Messina di metterlo in quel frangente del terzo quarto dove non segnava nessuno…..certo difensivamente deve migliorare ancora ma il suo talento offensivo è ossigeno quando l’attacco di impantana non riuscendo più a creare nulla

2 – i punti di Mannion in 13 minuti. Il figlio di Pace aveva iniziato bene, con un bel arresto e tiro e con una serie di assist al bacio per i compagni: poi però quel terzo fallo commesso banalmente nel secondo quarto ha rovinato tutto, Messina se lo è dimenticato in panca e quando è rientrato aveva perso definitivamente il ritmo

26 – sono i punti di media (miglior realizzatore), nella stagione 22-23 in GLeague di Carlik Jones. Sulle defunte colonne di All Around lo segnalai come possibile scommessa da fare quale point guard realizzatrice per il post Shabazz Napier. Invece sappiamo bene chi (non) arrivò, lasciando la squadra in mano a Pangos prima ed a Dimitrjievic poi, scelte scellerate che hanno portato a queste ultimo paio di stagioni non esaltanti. Ed anche oggi comunque il buon Carlik ha fatto vedere di essere un buon leader…..

7,5 – il voto alla partita di Isaac Bonga che se potessi ruberei volentieri al Partizan per portarlo in biancorosso. Giocatore moderno, un collante nel senso più letterale del termine perché tende ad incollarsi all’avversario….fa giocate di pura tecnica difensiva coadiuvato da un atletismo fuori scala in Europa che non sono certo banali. In una squadra di attaccanti come il Partizan lui regala equilibrio e fa rendere al meglio il sistema. Purtroppo, ce ne siamo accorti…….

1 – il tabellino di Cancar è colmo di zero, tranne nella casella di falli commessi e palle perse. In soldoni, non è ancora pronto per giocare a questo livello, ed io fossi in Messina manderei una bella clip video dei suoi 10 minuti a Doncic, così impara a dire stupidaggini (se è così adesso, chissà come era un mese fa, altro che Europei….). Si attendono a breve miglioramenti, perché onestamente quello visto stasera pare una via di mezzo tra Sven Schulze e Oleksey Pecherov, ma quelli odierni però…….

0 – i secondi in campo di Dunston. Non so, io l’avrei buttato in campo a tirare quattro schiaffi ed a portare 4 blocchi dei suoi per Armoni Brooks, ad esempio. Capisco Messina abbia altre idee, e soprattutto che abbia più idea di cosa possa dare l’ex Varese vedendolo ogni giorno in allenamento. Ma io non cambio idea, lo considero il successore di Hines (rispetto al quale però non può portare palla….) e lo vorrei in campo ogni partita almeno 4-5 minuti. Che ne pensate?

SALA STAMPA

Ettore Messina ha commentato così la partita di Belgrado: “Credo che il finale del primo tempo abbia inciso tanto sul risultato finale. Abbiamo sbagliato un po’ di tiri e siamo andati in spogliatoio con un ritardo superiore a quello che avrebbe dovuto essere.

Poi nel secondo tempo, alla quarta gara in sei giorni, sembravamo stanchi, ma con il passare dei minuti la nostra difesa è salita di tono e l’attacco ha aumentato la velocità. Nel primo tempo contro la fisicità dei difensori del Partizan soprattutto le guardie abbiamo pagato una cattiva qualità dei passaggi ma nel secondo tempo abbiamo mosso meglio la palla, costruito tiri migliori e convertito qualche contropiede.

Ci siamo così guadagnati il tiro per vincere la partita. Peccato ma sono molto orgoglioso di come abbiamo combattuto. Se guardiamo le statistiche siamo stati alla pari o meglio in tutto tranne le palle perse. Vuol dire che siamo stati capaci di competere. Sono orgoglioso di come abbiamo interpretato la gara nelle difficoltà incluso l’infortunio di Shields, che ci preoccupa molto. Anche Nebo ha avvertito un irrigidimento alla coscia. Speriamo quindi di non dover pagare un dazio pesante a questa settimana”.

Cristiano Garbin

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