Prima di questo Europeo le riflessioni di molti addetti ai lavori sulla nostra nazionale under 16 erano abbastanza pessimistiche, il pensiero comune era “faremo fatica a salvarci e/o chissà quante batoste prenderemo”. Io non ho mai voluto sbilanciarmi perché quando si tratta delle squadre di coach Lucchesi, maestro delle giovanili azzurre, è sempre pronto a saltare il coniglio fuori dal cilindro e cosi è stato anche stasera dopo l’esordio contro Israele
Contro le quotate tedesche che nutrono qualche sogno di medaglia le nostre azzurre hanno profuso una altisonante prestazione. Lucchesi dall’inizio schiera Nako Moni sia per sopperire al gap di centimetri dei nostri abituali quintetti che per provare a placare il tornado Askamp , una lunga che lunga non è in grado di giocare in avvicinamento come un ala piccola, il classico enigma tattico .
Molto brava Muller, l’unica ad inizio gara ad ascoltare i continui richiami vocali del suo coach che come un salmo biblico ripete “attaccare il ferro” e mette in continua difficoltà una impacciata Prowaznik che uscirà molto presto dal match. Le tedesche hanno in Zraychenko una play molto rapida e veloce capace anche di prendere di infilata una certa Diagne e segnare con dei bellissimi layup.
Hassan come contro Israele ci mette un bel po’ a carburare, soffrendo la fisicità unita alla rapidità di esecuzione di Askamp, e non riesce ad arginare il gioco della numero 14. Ma l’Italia c’è, e lo si vede fin dall’inizio con un collettivo che diventa blocco come una falange ed è in grado di prendere 34 rimbalzi avendo un solo pivot e con Muller che sarebbe la guardia che ne prende ben 9.
Coach Lucchesi prova anche il doppio play con Sablich e Diagne insieme, operazione riuscita poichè la reyerina non è in perfette condizioni fisiche e giocare con la mascherina limita molto la visuale del campo. Quindi riesce a ripartire le responsabilità in fase di costruzione con Diagne che è un fiume in piena: punta sempre Pfanzelt superandola spesso sul primo passo, smazza assist in continuazione da vero play armando la mano di Hassan.
La classe operaia va in paradiso non è solamente un bellissimo film di Elio Petri del 1971, ma in questa partita porta il nome di Emilia Magni che nel secondo quarto con la sua grinta da pitbull in 40 secondi realizza 5 punti, conquistando un pallone e risultando l’unica ad imbavagliare Askamp mordendole i polpacci. Così facendo la tedesca diventa una normal player che va in confusione non riuscendo più ad incidere
Nel terzo quarto la Germania ha rischiato di allungare in maniera quasi decisiva grazie a due triplone di Pfanzelt e Koch con Hassan che ha lasciato a desiderare in fase difensiva, portando sul +6 le tedesche.
Nako Moni mostra la sua inesperienza e due mani un po’di pasta frolla faticando anche in difesa dove non è mai sul pivot avversario Mbah ma è sempre sulla piccola Zraychenko che la supera agevolmente al doppio dei giri di motore.
Ma nell’ultimo periodo la vittoria si manifesta grazie ad una difesa arcigna delle nostre azzurre. Sablich ruba due palloni d’oro, Hassan bombarda da tre con due triple che lasciano più ferma del solito la statica Gierlich, le tedesche si aggrappano ad Askamp che dopo aver risposto con una tripla proprio sul più bello va in panne facendo prima 0/2 ai liberi, poi sbagliando l’ultimo passaggio e regalando di conseguenza palla a Muller condannando la sua squadra a perdere di 2 punti.
Ad oggi non possiamo dire dove andrà questa squadra ma una cosa è certa: ci farà divertire e sarà un ostacolo da evitare per tutte le squadre presenti a questo Europeo. Vedendo i dati statistici si potrebbe pensare che questo roster sia Hassan dipendente ed invece assolutamente non è così, è un collettivo in grado di giocare a memoria.
La Germania deve fare un bagno di umiltà, mi è sembrata una squadra slegata che si specchia troppo in fiammate estemporanee che si spengono in fretta. Coach Czak ha fatto un errore tattico perché se hai una shooting guard come Koch che vede il canestro come poche( ricordiamo i suoi 19 punti in 13 minuti contro la Croazia) le devi concedere un minutaggio maggiore altrimenti contare sullo stesso gioco con scarichi sulle ali diventa inappropriato.
TABELLINO: ITALIA – GERMANIA 55-53
LE PAGELLE

Aurora GECCHELE 6: in fase offensiva la sua la dice sempre con pericolosità, bellissimo un fadeaway stile Nowitzki su Zraychenko nel primo quarto di stupenda fattura, poi si incaponisce in conclusioni insensate con compagne libere nello scarico.
Aisha DIAGNE 7,5: play dalla velocità supersonica delle volte fa tutto bene prendendo d’infilata Pfanzelt sul primo passo ma sbaglia appoggi elementari a canestro, ama giocare in contropiede, smazza assist in quantità industriale ed Hassan ringrazia, gioca bene anche con Sablich senza pestarsi i piedi recupera palloni d’oro su Wiegand cosa vuoi di più dalla vita.
Isabel HASSAN 7: parte al rallentatore passa metà gara a cercare di fermare Askamp senza riuscirci, poi si accende triple su triple, finalmente attacca il ferro mandando per le terre Gierlich, nel finale altri 6 punti sparati da casa sua, alle volte il suo ciondolare in palleggio ti provoca momenti terrorizzanti, ma quando tira è poesia 17 punti e non sentirli.
Emilia MAGNI 8: lo so è improprio dare il voto più alto ad una ragazza che ha giocato 18 minuti, ma lei rappresenta l’immagine delle azzurre, la sua cazzimma raggiunge vette inenarrabili, entra marca Askamp un ciclone di 189 cm ben 15 cm più di Emilia, non le fa toccare palla, nel secondo quarto in 40 secondi realizza 5 punti e ruba un pallone, ben 5 assist, Zraychenko quando la vede arrivare scarica subito il pallone, il mastino è pronto ancora a mordere.
Giulia MULLER 7: fa tutto unica nel primo quarto a preservare le coronarie di Lucchesi attaccando il ferro in continuazione e caricando di falli le avversarie in particolar modo Prowaznik, geneticamente non è una giocatrice italiana è troppo brava ai liberi per esserlo, intercetta il passaggio di Askamp consegnandoci la vittoria, ben 9 rimbalzi abbiamo la falsa pivot.
Aurora MURGIA 6: peccato averla vista solo 7 minuti ha una mano terribile per le avversarie chiedere a Thimm che doveva marcarla, la vedremo sicuramente di più prossimamente, la classe c’è.
Mariana NAKO MONI 5: la vedo molto indietro tecnicamente, è la nostra unica vera pivot , ma è troppo timida si posiziona sempre male a rimbalzo sempre dietro la propria avversaria, molto male ai liberi, si accoppia male in difesa andando a prendere sempre la più piccola che la batte in velocità, solo 4 rimbalzi.
Anna SABLICH 5,5 : fa molta fatica con la mascherina soffre in particolar modo nel palleggio dove Pfanzelt la sbrana e le sporca troppi palloni, ma ad inizio quarto periodo ruba un pallone importantissimo a Wiegand mandando a canestro Diagne.
Tessa SALVETTI 6: il terzo quarto è il suo periodo , brava a segnare i suoi arresti e tiro dal mid range su Gierlich, segna 7 punti ed in difesa fa sentire la sua presenza.
Giulia MARINARI, Susanna PEREGO, Ginevra PINI S.V.
Si ringrazia il sito Fiba per il materiale fotografico.
Matteo Avagliano