LBF Serie A/2: intervista con Mario Corrado, tra passato, presente e futuro i progetti del federatore del basket torinese

Oggi con noi per le nostre interviste che riguardano lo stato di salute del basket torinese, abbiamo il coach di Pallacanestro Torino, Mario Corrado.

Salve coach partiamo dal passato, come è nata la sua esperienza col Torino Teen Basket?

L’ avventura con il TTB è iniziata quasi venti anni fa, avevo smesso da poco la mia attività professionistica nel basket maschile ed ero stato fermo per qualche anno, un caro amico che purtroppo non c’è più e parlo di Gino Mariotto mi chiede di aiutarlo nell’allenare una squadra di basket femminile, questa esperienza mi ha da subito preso ed appassionato, e nel momento in cui Mariotto ha deciso di passare la mano ho deciso di rilevare la società, proprio in quegli anni è venuta a giocare con me Erica Violante, figlia di Dino Violante ( presidente del TTB), e da li è nata una storia importante per tutto il movimento cestistico piemontese.

Tante gioie e qualche dispiacere cosa non funziono’ nell’anno della retrocessione?

Semplicemente non eravamo pronti alla serie A/2, visto l’epoca covid noi conquistammo la promozione nel mese di luglio, quindi molto tardi con la quasi totalità delle giocatrici che si era già accasata, quindi non abbiamo potuto allestire una buona squadra, abbiamo dovuto fare, visto i tempi di necessità virtù ed infatti all’inizio abbiamo perso molte gare, abbiamo provato con qualche innesto in corso d’opera come la play finlandese Jamsa di raddrizzare una situazione disperata, ma non è stato possibile, in quella stagione voglio sottolineare anche le grandi prestazioni offerte da Agnese Bevolo, in questi anni possiamo dire di aver lanciato e valorizzato tante ragazze.

Hai conquistato due salvezze consecutive, quali differenze tra le due annate?

Le due annate hanno sicuramente un comune denominatore gli infortuni, siamo stati perseguitati dalla mala sorte, in questa stagione puntavamo tanto su Popovic che in amichevole ad inizio stagione contro Costa Masnaga ha avuto un serio problema al piede che ha rallentato tutta la sua fase di preparazione fisica, Tortora ha avuto un problema al naso, problemi muscolari importanti per Giacomelli ed Azzi, eppure con una classifica cosi corta e con tutti questi infortuni con 1/2 vittorie in più eravamo in piena zona playoff.

L’ anno precedente Alves ha avuto problemi fisici che ne hanno condizionato molto il rendimento ed anche li senza questi intoppi forse oggi non saremo qui a parlare di play out.

Hai rivitalizzato giocatrici che erano in fase calante faccio i nomi di Nasraoui e Giangrasso, come sono stati i rapporti con loro e quali corde si toccano per creare la fiducia nell’atleta?

Pretendo molto in primis da me stesso e poi dalle giocatrici, lavoro sui miei errori e su quelli delle mie atlete in maniera spasmodica, voglio ricordare che sono l’ unico coach tra A/1 e A/2 a non fare questo lavoro da professionista perchè ho un altra attività lavorativa, ma lo faccio per pura passione quindi il mio impegno è duplicato cosa che ti assicuro essere non semplice. Nasraoui arrivava qui dopo un brutto infortunio avuto a Broni doveva ritrovare certezze, una ragazza dal grande cuore e dal potenziale immenso, venne anche durante i play off in serie B a darci una grande mano, sono sicuro che in A/1 saprà ritagliarsi uno spazio importante.

Per Giangrasso il discorso è totalmente diverso, lei arrivava da tre retrocessioni consecutive, non aveva un grande background, fino a novembre/dicembre le sue prestazioni non furono propriamente all’altezza, molti si aspettavano che venisse tagliata, ma ho sempre creduto nelle sue skills offensive ed è diventata una giocatrice da quasi 20 punti a partita essendo decisiva nella nostra salvezza, ha un carattere abbastanza tosto ma alla fine si mise a completa disposizione della squadra.

In questa stagione ad un certo punto hai deciso di fare un passo indietro ed hai ceduto il posto in panchina a Roberto Ricchini, cosa è successo?

Onestamente non vi erano più le condizioni per andare avanti e per il bene della squadra ho preferito farmi da parte, la cosa più importante era portare la nave in porto con la salvezza, gli estremi individualismi non mi hanno mai interessato, oramai è una pagina chiusa quella del TTB e penso esclusivamente al futuro, ma colgo l’occasione per ringraziare tutto lo staff tecnico che mi è stato sempre vicino ed è stato estremamente laborioso durante la stagione.

Mario Corrado è un federatore o un uomo divisivo?

Per me parla la mia storia di imprenditore, manager, coach e dirigente per mia natura tendo ad unire ed includere solo cosi si puo’ costruire e programmare il futuro, cosi anche con la pallacanestro vi è necessità di avere intenti comuni e lungimiranza per ottenere solidi risultati, quindi sono sicuramente un federatore.

Come sarà questa tua nuova avventura alla Pallacanestro Torino?

Parliamo di una vera scommessa oserei dire ardimentosa, col presidente Stasi i discorsi sono stati avviati alla fine del campionato di serie A/2 quindi parliamo del mese di maggio non è un operazione nata nelle ultime ore, abbiamo aspettato la conclusione dei play off di serie B ed abbiamo iniziato il progetto.

Per quanto riguarda il roster abbiamo la conferma di Stejskalova, del vecchio gruppo abbiamo discorsi aperti con vari elementi Albano, Giordano, Ravinetto e Carbonatto perchè ci piacerebbe avere uno zoccolo duro che rappresenti la nostra propensione alla continuità, nei limiti del possibile vorremmo dare una seria impronta di torinesità alla squadra con atlete del territorio ci proviamo, poi come sai il mercato è altamente volubile inseriremo nuove giocatrici, tra tutte Penz mi permetto di dire è un grande colpo, un atleta che due stagioni fa giocava in A/1 col Sanga Milano, questo fa capire che il nostro progetto è considerato serio ed appetibile anche da giocatrici di alto profilo.

Avrete un settore giovanile sul territorio col quale collaborerete?

Il presidente sta portando avanti una seria trattativa con Polismile che diventerebbe cosi il nostro vivaio di riferimento, cosa molto importante per creare quel legame col territorio che per noi diventa fondamentale e che sarà anche buon viatico per lanciare giovani ragazze nel basket che conta.

Quali saranno le infrastrutture che utilizzerete?

Il nostro palazzo come allenamenti e sede delle gare interne sarà sicuramente lo Sporting Club di Venaria un piccolo gioiello dell’hinterland torinese, anzi invito tutti gli amanti del basket in rosa a gremire le nostre gradinate ed a tifare per noi, abbiamo bisogno di loro.

Cosa farai da grande il coach o in futuro meglio una scrivania da manager?

Non lo so, voglio solo tornare a divertirmi, è stato un anno molto pesante per me ho avuto seri problemi personali che con somma difficoltà sono riuscito a superare ma adesso è tutto alle spalle, sarà un anno durissimo per chi deve lottare per la salvezza come noi, ricordiamoci che ci saranno tante retrocessioni per portarci alla serie A/2 a girone unico a 16 squadre quindi si alzerà l’asticella della competizione, abbiamo un movimento in difficoltà dove tante squadre hanno rinunciato all’iscrizione al campionato di A/2, quindi sarà come sempre un anno di lotta.

Porterai qualcuno con te dallo staff di Torino Teen Basket?

Il mio assistente sarà Marco Genta, poi ti diro’ che penso proprio di si, attualmente ci sono trattative in corso ma penso e spero che qualche mio vecchio collaboratore sia ancora al mio fianco in palestra.

Matteo Avagliano

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